Report: ingegneria clinica e prospettive future

Report n. 42/2010    

INGEGNERIA CLINICA E PROSPETTIVE FUTURE

In un ambiente in rapida evoluzione quale quello della sanità, fatto di sistemi dove la tecnologia ed i fattori umani si fondono per fornire il servizio al paziente, la figura di un ingegnere clinico sta evolvendo dal solo ruolo di gestore della manutenzione verso quello di figura di supporto per le varie fasi di un percorso di diagnosi e cura. La necessità infatti di avere a disposizione competenze che spaziano dalla gestione della strumentazione all’Information and Communication Technology, dai lavori pubblici all’organizzazione sanitaria, impone la crescita di questa figura verso quella di un professionista con approccio da problema solver, in grado di comprendere le problematiche multidisciplinari presenti e di dialogare con i diversi attori coinvolti nei processi.

Il X Convegno annuale dell’Associazione Italiana Ingegneri Clinici si è tenuto recentemente a Roma; la scelta della Capitale ha voluto rafforzare il carattere nazionale dell’iniziativa formativa, dare la giusta visibilità e riconoscimento ad una delle Regioni che, negli ultimi anni, più è cresciuta nella sensibilità per l’Ingegneria Clinica all’interno delle strutture sanitarie cercando, al contempo, un maggiore coinvolgimento delle Istituzioni centrali per il riconoscimento del ruolo specialistico di questa professione a beneficio del Servizio Sanitario Nazionale.

Il convegno ha costituito la migliore occasione per presentare le attività dei Servizi di Ingegneria Clinica (SIC) nel contesto internazionale e nazionale nonché la continua evoluzione della professione legata agli sviluppi tecnologici ed organizzativi della sanità dal punto di vista aziendale o istituzionale ed il profilo formativo attualmente disponibile in Italia per l’Ingegnere Clinico e le problematiche del corretto inquadramento professionale. Il convegno è stato organizzato in collaborazione col Gruppo Nazionale di Bioingegneria (GNB), unitamente alle collaborazioni attivate con le Istituzioni ed il mondo industriale biomedicale, soprattutto in merito all’appropriatezza (ottimizzazione delle risorse) ed alla Patient Safety (analisi e gestione del rischio tecnologico).

Di particolare significatività sono stati i contributi delle principali aziende del settore biomedicale che, hanno illustrato l’evoluzione tecnologica degli ultimi anni nei principali comparti specialistici (cfr. Elettromedicina, Diagnostica per Immagini, Information and Communication Technology, Medicina di Laboratorio e Ricerca Scientifica) di cui l’Ingegnere Clinico deve occuparsi per la valutazione ma anche per una gestione economica, sicura e razionale. Proprio a causa delle risorse pubbliche progressivamente più limitate, infatti, occorre contribuire ad eliminare gli sprechi, a valorizzare le scelte appropriate e a garantire i massimi standard di qualità e sicurezza per pazienti ed operatori sanitari.

Durante i lavori i Referenti Regionali AIIC e alcuni manager della sanità hanno presentato le principali esperienze regionali di Ingegneria Clinica e significative “esperienze di successo” di cui, rispettivamente, sono stati protagonisti o promotori; ciò soprattutto a vantaggio dei soci più giovani che, ormai, rappresentano la gran parte della
Associazione. L’auspicio del X° Convegno Nazionale, quindi, è stato quello di incrementare la consapevolezza dell’importanza strategica per le strutture sanitarie di dotarsi di un SIC (Servizio di Ingegneria Clinica), reclutando quelle competenze che, a seguito di un autorevole e riconosciuto percorso formativo, possano garantire il governo del patrimonio tecnologico biomedicale in appropriatezza e sicurezza, naturalmente nella piena collaborazione dei medici e delle altre professionalità sanitarie.

P.S. Come sempre chi fosse interessato ad approfondire, la documentazione completa è a disposizione presso il Centro Studi e Documentazione della FNOMCeO

Roma 21/04/2010

Autore: Redazione FNOMCeO

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