Report: prevenzione e salute

Report n. 11/2012    

PREVENZIONE E SALUTE

Come emerge dall’ultima ricerca commissionata dall’Osservatorio Sanità di UniSalute, la compagnia del gruppo Unipol specializzata in assistenza e assicurazione sanitaria, il 43% degli italiani con più di 30 anni si occupa di questioni legate alla propria salute solo in presenza di un sintomo o di un dolore. Si tratta di quasi un adulto su due che non fa alcuna attività di prevenzione medica ma si sottopone a visite ed esami solo quando è il proprio corpo a lanciare specifici messaggi di aiuto.

La percentuale sale al 63% nella fascia 30-35 anni, quando si è nel pieno delle proprie forze ed è quindi percepita come minore la necessità di fare visite preventive. Poca attenzione però anche tra gli over 55, dove solo il 48% dichiara di fare controlli una volta l’anno.

Più attenti alla necessità di un check-up periodico sono in particolare i cittadini del Sud (53%); al Nord invece solo il 46% svolge un’attività di controllo preventivo.

L’Osservatorio UniSalute ha quindi indagato quali, tra le molte possibili visite ed esami a cui ci si può sottoporre per un controllo, gli italiani, coscientemente o meno, sembrano trascurare. Si scopre così che un uomo su due (49%) non ha mai effettuato una visita andrologica o urologica. Molto poco attenti al Nord, dove si arriva al 71%. Dati che confermano l’allarme lanciato alcuni anni fa dagli specialisti alla notizia dell’abolizione della leva obbligatoria. Per molti ragazzi infatti, quella del reclutamento militare era l’unica occasione per un controllo andrologico.

Le donne, che sono il 69% del campione, molto più degli uomini sono loro ad essere attente alle questioni legate alla prevenzione e alla salute (per stessa ammissione del 63% degli uomini intervistati), purtroppo non sempre hanno le dovute attenzioni: il 27% non ha mai effettuato una mammografia.

Una nota positiva arriva però dai controlli in ambito cardiologico: l’82% degli over 30 effettua visite ed esami sullo stato di salute del proprio cuore. Sicuramente un dato confortante, considerato che le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte nell’Unione Europea: il 48% dei decessi sono infatti provocati da ictus o malattie coronariche.

Ma il solo cuore non basta: il corpo umano è una macchina straordinaria ma al tempo stesso complessa e delicata. Solo un‘attività di controllo consapevole e costante può permettergli di funzionare al meglio. Purtroppo, la ricerca dimostra come in Italia non esista ancora una radicata cultura della prevenzione che, assieme ad uno stile di vita sano, è elemento imprescindibile per vivere al meglio in salute.

Roma 10/04/2012

Autore: Redazione FNOMCeO

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