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Report sui disturbi del comportamento alimentare: quadro allarmante, serve TSO “mirato”

Report. n. 11/09

DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE: TSO “MIRATO”

L’anoressia e la bulimia sono disturbi psichiatrici che nel nostro Paese rappresentano la prima causa di morte per le giovani donne dai 12 a 25 anni.
Questo in sintesi l’allarme lanciato dalla SISDCA (Soc. italiana per lo studio dei disturbi del comportamento alimentare).
Lo 0,3% della popolazione femminile della fascia protetta (12 – 25 anni) soffrono di anoressia nervose, l’1% di bulimia e il 6% di altri disturbi del comportamento alimentare.
Si tratta di un problema sociale e di sanità pubblica di primaria importanza.
La mortalità di queste patologie è tanto elevata da costituire, come detto, la prima causa di morte tra le malattie psicologico – psichiatriche in pazienti di sesso femminile (0,56% l’anno). Le ragazze anoressiche hanno un rischio naturale di morte 12 volte superiore alle ragazze di pari età.
Uno degli aspetti cruciali, in particolare dell’anoressia nervosa, è la carenza di consapevolezza della gravità della condizione e il deficit di motivazione alla cura. In alcune fasi molto critiche ed acute della malattia, la necessità di intervenire con presidi terapeutici urgenti al fine di evitare il decesso del paziente o l’insorgenza di complicanze somatiche gravissime, si scontra – ha affermato il Presidente della Società Prof. Roberto Ostuzzi – con il rifiuto delle cure e della rialimentazione. Tale rifiuto si inserisce – a pieno titolo – nel processo patologico e ne costituisce un vero e proprio tratto distintivo.
Il problema critico assai delicato che pone oggi la Società Scientifica è la previsione legislativa di attuare, nei casi più gravi, il Trattamento Sanitario obbligatorio (TSO) che normalmente avviene  presso i reparti di psichiatria degli ospedali generali: SPDC Servizi Psichiatrici Diagnosi e Cura.
A parere della SISDCA e del suo Presidente i SPDC non sono le strutture più idonee per pazienti, talvolta giovanissime, che si trovano a convivere con pazienti gravemente malati sul piano psichico. Le anoressiche e le bulimiche non sono persone con un chiaro stato di alterazione psichica che le rende palesemente non capaci di intendere e di volere. Il personale dei SPDC risulta ben preparato a trattare emergenze psichiatriche classiche ma è in difficoltà a trattare la malnutrizione grave. In sostanza questi pazienti sono seguiti da medici che di fatto non sono in grado di promuovere efficacemente un TSO e vengono a tale scopo inviate ad altri medici di fatto impossibilitati a valutarne la gravità.
La Società per i disturbi alimentari ha dunque portato all’attenzione delle Istituzioni un problema molto serio: cioè come governare l’istituto del Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) in queste gravi patologie psichiatriche al fine di renderlo uno strumento efficace per la salvaguardia di queste pazienti.
Si tratterebbe, in buona sostanza, di rivedere le procedure per attivare il TSO e di coinvolgere sul piano valutativo i medici delle strutture già dedicate alla cura dei disturbi del comportamento alimentare (DCA), riservando ai ricoveri coatti strutture medico psichiatriche già orientate alla cura dei predetti disturbi e non solo psichiatriche classiche.

P.S. Come sempre chi fosse interessato ad approfondire, la documentazione completa è a disposizione presso il Centro Studi e Documentazione della FNOMCeO

Roma 25/03/2009

Autore: Redazione FNOMCeO

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