Se infatti il medico cardiologo, dopo avere visitato la vittima ed avere suggerito approfondimenti diagnostici, riscontra una trascuratezza del paziente, anche quando la situazione si aggrava tanto da richiedere il ricovero in pronto soccorso, non sussiste nessuna colpa.
Secondo il giudice quindi è evidente che nessuna responsabilità può attribuirsi all’imputato poichè che la vittima non ha seguito i suggerimenti scritti; ciò anche perché il paziente manifestava dolori da un anno ma in occasione di accesso al Pronto Soccorso rifiutò sia il ricovero sia la consulenza cardiologica. Si esclude quindi il nesso causale tra gli accertamenti prescritti dal ricorrente, mai eseguiti e successivamente rifiutati ed il decesso del paziente. Leggi la sentenza a cura di Marcello Fontana dell’Ufficio Legislativo FNOMCeO
Autore: Redazione FNOMCeO