COMUNICATO STAMPA del 29 luglio 2013
"Siamo di fronte a una situazione grave e minacciosa che mette in discussione l’agibiltà stessa dell’esercizio professionale, in equilibrio instabile sul piano inclinato di una forte demotivazione sulle responsabilità e di un calo dell’appropriatezza delle Cure".
Con queste premesse, il Consiglio Nazionale straordinario della FNOMCeO, che si è tenuto a Roma sabato 27 luglio, ha invitato il presidente, Amedeo Bianco, a sostenere organiche iniziative legislative sulla materia della Responsabilità professionale.
Tre gli obiettivi:
1) garantire la Sicurezza delle cure;
2) ridefinire i diversi profili di Responsabilità Penale e Civile;
3) Affrontare la questione delle Assicurazioni e dell’obbligo assicurativo previsto dalla Legge Balduzzi.
E la Sicurezza delle cure e la prevenzione del rischio connesso alle attività mediche e sanitarie, secondo la FNOMCeO, non possono prescindere da "una visione, sistematica e sistemica, dei molteplici determinanti che concorrono a definire la complessità del fenomeno e impongono, ai vari livelli di responsabilità, l’individuazione di coerenti e armoniche soluzioni".
In altre parole, occorre investire in una "Cultura della Sicurezza" a 360 gradi, che prenda in considerazione molteplici fattori, a partire da una individuazione e "mappatura dei rischi", per arrivare alla raccolta e all’analisi delle segnalazioni di incidenti nel momento in cui si manifestano- gestione della crisi -, ma anche alla raccolta e all’analisi ex post dei reclami e del contenzioso, per un’identificazione delle fonti di errore.
Per quanto riguarda i profili penali e civili della Responsabilità professionale, secondo la FNOMCeO, "non servono interventi settoriali, correzioni di parti del corpo delle Leggi, ma occorre responsabilmente riformare e riequilibrare per via legislativa l’intero sistema della responsabiltà del medico e sanitaria".
Infine, le Assicurazioni.
"In un difficile contesto di matrice giuridica e di mercato – a parere della FNOMCeO – si sta avvitando una spirale di costi e di incertezze assicurative che oggi sta letteralmente strangolando settori di attività libero- professionali gravati da elevati rischi di risarcimento, e cioè ostetrici-ginecologi, ortopedici, chirurghi generali e di specialità".
"Occorre dunque – è stata la conclusione – cambiare le condizioni per consentire un accesso equo e sostenibile alle coperture assicurative".
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Autore: Redazione FNOMCeO