A distanza di tre mesi dal Consiglio Nazionale Straordinario del 27 luglio che aveva invitato il presidente, Amedeo Bianco, a sostenere organiche iniziative legislative in materia di Responsabilità professionale, la FNOMCeO scende nuovamente in campo su questa delicata materia.
E lo fa davanti alla XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, chiamata questo pomeriggio in Audizione sulle proposte di Legge n° 259 e n° 262 che vedono come primo firmatario Benedetto Fucci, n° 1324 (Raffaele Calabrò) e n° 1312 (Giulia Grillo), recanti “Disposizioni in materia di Responsabilità professionale del personale sanitario”. A rappresentare la Federazione, il Segretario Luigi Conte, il Direttore generale Marco Cavallo e l’avvocato Roberto Longhin.
Anche il presidente della FNOMCeO, Amedeo Bianco, nella sua veste di Senatore ha, proprio il 18 ottobre scorso, presentato in Senato un suo Disegno di Legge in materia, dal titolo: “Tutela della Salute, prevenzione degli infortuni e infortunistica, assistenza sanitaria”.
Ma cosa chiede la FNOMCeO? Innanzitutto, una Politica volta ad una maggior Sicurezza delle cure, tramite il miglioramento degli standard delle organizzazioni sanitarie e delle attività mediche, con l’obiettivo di garantire la tutela della Salute dei Cittadini; e poi una ridefinizione degli attuali profili penali e civili della responsabilità dei professionisti e delle strutture.
E, per incrementare la Sicurezza, occorre – da un lato – saper gestire la complessità di un sistema che vede lo sviluppo incessante delle conoscenze scientifiche, delle competenze professionali, delle tecnologie di diagnosi e di cura; che si trova a “fare i conti” con risorse economiche limitate, e a confrontarsi con la molteplicità delle relazioni intra- e inter-professionali. Dall’altro, a fronteggiare le aspettative e le attese dei pazienti sull’esito delle cure che tali progressi inevitabilmente creano, a colmare cioè il gap tra “Medicina dei desideri” e “Medicina delle cure”.
Che fare? Occorre, secondo la FNOMCeO, innanzitutto creare una Cultura della Sicurezza a 360 gradi, che introduca e implementi, nelle Organizzazioni sanitarie, Sistemi di Prevenzione, di Gestione e di Analisi del Rischio.
Nella maggior parte dei casi, infatti, l’Errore umano è solo l’ultimo anello di una catena di difetti del sistema – i cosiddetti “errori latenti” – e agisce come semplice effettore dell’evento indesiderato. A tali “errori latenti”, secondo la letteratura scientifica, è imputabile invece ben l’80% degli eventi avversi.
È necessario anche garantire una la gestione tempestiva ed equa dei Sinistri, possibilmente in ambito extragiudiziale, qualora si individui una responsabilità a carico della struttura e/o del singolo professionista.
Occorre, infine, una ridefinizione dei profili di responsabilità civile e penale del medico e dei professionisti sanitari. La Responsabilità, infatti, quale essenza stessa della Professionalità e della potestà di curare, è il pilastro fondante dell’Autonomia del Medico nelle scelte diagnostiche e terapeutiche, al fine di garantire le più idonee condizioni di Sicurezza del paziente.
Non dimentichiamo che l’Italia è uno degli ultimi due Paesi in Europa ad aver conservato la responsabilità in sede penale per il medico o l’operatore sanitario che, con la loro condotta colposa, abbiano causalmente concorso a determinare l’evento avverso.
Una problematica non secondaria e assolutamente emergente è quella dell’obbligo assicurativo, a fronte di una ridotta di una ridotta offerta di polizze a costi esorbitanti, oltre che difficilmente sostenibili.
È importante che venga costituito il Fondo di Tutela per le discipline non coperte da assicurazione, e che vengano definiti i requisiti minimi delle polizze e le tabelle cui fare riferimento per la determinazione del risarcimento.
In allegato, il testo integrale dell’audizione.
Autore: Redazione FNOMCeO