Lo scorso 9 novembre il sito web Odontoiatria 33, riprendendo un comunicato dell’Ufficio Stampa della Fnomceo emesso nella stessa data, ha divulgato la notizia che il Presidente Nazionale della Commissione Albo Odontoiatri Dott. Giuseppe Renzo, esasperato dalle ultime notizie riguardanti alcune modalità di pubblicità sanitaria odontoiatrica, ha deciso di rivolgersi, tramite una lettera, a tutti Presidenti Provinciali CAO e nel contempo alle autorità politiche, non solo per stigmatizzare tale situazione ma soprattutto per proporre una revisione della Legge Bersani per quanto attiene alla liberalizzazione in materia di pubblicità sanitaria. Dalla lettera si evince che verranno sottoposte alla “politica “ alcune specifiche richieste come :
– L’ opportunità di fornire agli Ordini gli strumenti per tutelare il Diritto dei cittadini alla Salute;
– La possibilità di operare preventivamente sulla correttezza del messaggio informativo;
– Ribadire che la salute non è una merce e non può sottostare alle stesse regole del commercio e della concorrenza;
– L’inutilità della concorrenza tra i professionisti al fine dell’abbattimento delle “tariffe”.
Le associazioni di categoria torinesi, AIO, ANDI, SUMAI e SUSO, all’unanimità esprimono vivo apprezzamento per questa iniziativa, condividendone le motivazioni e i principi ispiratori e concordano sui contenuti rappresentati nella lettera, con particolare riferimento alle richieste proposte.
Tuttavia AIO, ANDI, SUMAI e SUSO non possono esimersi dal ricordare ed evidenziare che proprio le associazioni di categoria avevano a suo tempo accolto la legge Bersani con grandi perplessità, paventando fortemente una deriva che si è progressivamente manifestata.
In questi anni abbiamo assistito ad una crescente deregolamentazione delle norme sulla pubblicità sanitaria, che non svolge più alcuna attività di servizio a favore dei cittadini, anzi si manifesta con forme sempre più aggressive e degradanti, messe in atto sia dal singolo professionista sia dalle organizzazioni odontoiatriche con forte connotazione commerciale, sostenute da società di capitali.
Le associazioni peraltro hanno sempre segnalato alle autorità competenti i presunti illeciti e le forme più eclatanti di pubblicità sanitaria non rispettose delle norme vigenti; nel contempo hanno più volte richiamato l’attenzione su questa problematica e ipotizzato e sostenuto varie forme di intervento per addivenire a modifiche sostanziali della attuale normativa, sottolineando che l’attuale codice deontologico è inadeguato per contrastare le forme di pubblicità commerciali.
Pertanto, alla luce della forte e condivisa presa di posizione della CAO, le associazioni torinesi ribadiscono di essere pronte a sostenere codesta iniziativa e a valutare ogni forma di fattiva collaborazione volta ad approntare i passi necessari per l’effettiva revisione delle norme in materia di pubblicità sanitaria.
Etica e decoro della professione non sono concetti desueti ma rappresentato tuttora valori fondanti della professione. Le associazioni si adopereranno per la loro salvaguardia con un unico intento, la tutela del bene primario ovvero la salute dei pazienti.
Dott. Virginio Bobba
Presidente ANDI Torino
Dott. Sebastiano Rosa
Presidente AIO Torino
Dott. William Manuzzi
Presidente SUSO Torino
Dott. Fernando Muià
Segretario SUMAI Torino
Autore: Redazione FNOMCeO