In linea conle raccomandazioni dell’Oms la Gran Bretagna ha lanciato un ‘actionplan’ per combattere l’obesità infantile. Oltre alla “Sugar tax” cheentrerà in vigore il prossimo anno, l’obiettivo è di ridurre lo zucchero del 20 per cento in novecategorie di cibo ritenute quelle a più rischio di obesità nell’infanzia. Tracui cereali, merendine, creme spalmabili e yogurt. In tutto 200 mila tonnellatedi zucchero in meno entro il 2020. Le industrie alimentari lamentano che non ècosì facile ridurre questo ingrediente in alcuni prodotti perché lo zucchero èmolto di più di un semplice dolcificante. Per le sue proprietà chimico- fisichegarantisce una maggiore conservazione e qualità dei prodotti. Inoltre èindispensabile nella preparazione delle torte perché essendo igroscopicoassorbe l’acqua e mantiene l’impasto più umido. Inoltre, contribuisce alla formazionedi una struttura più aerata e quindi più soffice. L’industria deve quinditrovare un ingrediente sostitutivo con tutte queste proprietà. Una soluzione,scrive New Scientist, potrebbeessere l’aspartame ma non nei prodotti da forno perché è instabile alle altetemperature, oppure il sorbitolo che però per le sue proprietà lassative deveessere usato in quantità moderate. Un altro problema è come sostituire la massadello zucchero senza aumentare le calorie. Lo zucchero ha 4 chilocalorie pergrammo mentre i grassi ne hanno 9, quindi a parità di peso una merendina conbasso tenore di zucchero avrà più grassi e quindi meno calorie. Una soluzionepotrebbe essere di rimpiazzare la massa mancante dello zucchero con le fibrealimentari ma anche queste hanno lo svantaggio di dare problemi gastrointestinali.La sfida è trovare la strada più sicura e meno amara per superare questiostacoli. Ma se per la grande industria con una forte capacità di ricerca esviluppo è possibile trovarla, per le piccole industrie la gara sembra giàpersa in partenza.
(Da l’Audio In Rete progetto dell’Omceo di Torino ascolta qui)
Autore: Redazione FNOMCeO
