Anche per il nuovo anno il calendario della Federazione degli Ordini si conferma ricco di impegni. Riprendono infatti i lavori inaugurati con il workshop del 18 e 19 settembre scorso, in cui si avviò un importante confronto tra Ordini, sindacati medici e società scientifiche sui problemi che gravano sulla professione, ma non solo.
Il primo appuntamento è per giovedì 10 gennaio con la convocazione, presso la sede della FNOMCeO con inizio alle ore 14,30, dei rappresentanti dei sindacati medici, mentre gli incontri con le altre due componenti professionali dovrebbero tenersi entro il mese di gennaio.
Novità di rilievo, che caratterizza la politica del presidente Bianco e del Comitato Centrale, è quella di allargare la discussione e la condivisione dei temi che riguardano l’organizzazione e la gestione del nostro sistema sanitario, anche alle associazioni di tutela dei malati e alle associazioni dei consumatori, con incontri che potrebbero tenersi nei prossimi mesi. Un modo questo per affrontare i tanti argomenti sul tappeto con la partecipazione di tutte le componenti in gioco, professionali e sociali.
Ma torniamo all’incontro con i sindacati medici.
“L’anno appena iniziato apre una difficile stagione di rinnovi dei contratti e delle convenzioni per oltre 180.000 medici.” scrive il presidente Bianco nella lettera di convocazione – “Ad una visione di basso profilo dei rinnovi, così come emerge dagli atti di indirizzo, si aggiungono le incertezze derivanti sia dal quadro politico nazionale di riferimento, sia dalla frammentazione del contesto istituzionale di governo locale, con regioni che si dibattono in un “profondo rosso” di deficit finanziari dai quali faticano ad uscire. I nostri professionisti sono scoraggiati, talora spaventati da un presente incerto e da un futuro ancora più oscuro. In questo modo ognuno dovrà dare il meglio di sé per impedire che si laceri quella storica identità di interessi tra medici e cittadini che è stata ed è la spina dorsale del nostro servizio sanitario pubblico, equo e solidale.
“Credo che – aggiunge il presidente della FNOMCeO – ferme restando le diverse ragioni sociali delle nostre responsabilità, dobbiamo, tutti, compiere uno sforzo per rilanciare la questione medica nel contesto dei vecchi e nuovi paradigmi sociali, civili, tecnico professionali ed etici che caratterizzano le moderne garanzie del rispetto del diritto costituzionale alla tutela della salute”.
Se questo obiettivo è condiviso, secondo Bianco occorre guardare avanti, alle nuove dinamiche dei fenomeni sociali, culturali ed economici che si muovono dentro ed intorno al pianeta salute, ai nuovi valori civili di libertà e dignità della persona sempre più legati alla cura della vita e della morte, alla straordinaria ricchezza delle diversità che chiedono il diritto alla identità.
“Sono pertanto a proporVi di progettare insieme un percorso di confronto aperto e responsabile che ci porti, entro la metà del corrente anno, ad una Conferenza Nazionale della Professione medica, con l’obiettivo di ridisegnare ruoli, funzioni, compiti e relazioni della nostra professione nella sanità del nostro paese e nella cornice dei diritti fondamentali ed inalienabili dei cittadini”.
“In questo cammino – scrive ancora Bianco – dovremo confrontarci e trovare piattaforme comuni con i nuovi soggetti che, a pieno titolo, agiscono ed interagiscono nell’arena della salute: mi riferisco alle Associazioni di tutela dei malati, le Associazioni dei Consumatori, il Volontariato non profit, l’Associazionismo for profit, l’Associazione della stampa, le Associazioni della Magistratura e della Avvocatura, l’Industria Farmaceutica e Biomedicale. Dovremo altresì definire con i rispettivi Ordini e Collegi delle professioni sanitarie un sistema di relazioni che ci consenta di condividere modelli di organizzazione e gestione delle rispettive competenze tecniche nel rispetto delle autonomie e responsabilità salvaguardando la centralità del paziente nei processi clinico assistenziali. Ancora una volta, con l’apporto ineludibile delle Società Scientifiche, dovremo riproporre alle Facoltà di Medicina la questione ancora aperta delle insufficienze della formazione pre e post laurea del medico e avviare un progetto di sviluppo continuo della qualità professionale che migliori l’affidabilità dei professionisti e dei servizi, attraverso un sistema di promozione e valutazione dell’aggiornamento delle conoscenze e competenze che, su base volontaria, si aggiunge all’obbligo dell’E.C.M”.
La nota si chiude con una affermazione che nasce dai consensi più volte palesati dalle componenti professionali per questo nuovo modo di affrontare e condividere i problemi. “In questa fabbrica di idee, dove tutte le proposte dovranno avere spazio e confronto – conclude Bianco – saremo tutti impegnati a dare sostanza ad una piattaforma di politiche per il presente e il futuro prossimo della nostra professione in un esercizio civile e democratico dei rispettivi ruoli”.
Autore: Redazione FNOMCeO