“Rivoluzione” sanitaria nel Regno Unito

Report n. 73/2010

“RIVOLUZIONE” SANITARIA NEL REGNO UNITO

La riforrna del Servizio Sanitario Nazionale annunciata dal governo britannico rappresenta una vera e propria rivoluzione, la più radicale dei 62 anni di storia del National Health Service (Nhs). L’intenzione di Londra è di ridurre drasticamente la burocrazia, eliminando interi stadi intermedi di gestione delle risorse, per tagliare i costi e rendere più efficiente il sistema.

L’aspetto più controverso del Libro bianco presentato dal Ministro della Sanità Andrew Lansley è la decisione di trasferire molti poteri ai Medici di base, dando loro anche la responsabilità di gestire 80 miliardi di sterline, gran parte del budget annuale dell’Nhs in Inghilterra. Saranno i 35mila Medici generici a decidere come e quando spendere le risorse a loro disposizione, quali apparecchi medici o farmaci acquistare e come stabilire le priorità di spesa. Entro il 2013 dovranno obbligatoriamente raggrupparsi in circa 500 consorzi operativi. Un nuovo Ente indipendente dal governo controllerà il loro operato e la capacità di gestione finanziaria.

Verranno quindi eliminati tutti e 152 Primary care trust, gli attuali enti di gestione del Servizio Sanitario Nazionale, così come le dieci Health authorities di supervisione della spesa. Tra i 20 ei 30mila manager perderanno il posto di lavoro, licenziamenti necessari senza dover far pagare ai malati i debiti lasciati dal governo precedente. L’obiettivo del governo è quello di riformare il Servizio Sanitario Nazionale per usare le risorse in modo più efficiente a beneficio dei pazienti e di avere maggiore scelta su dove essere curati e il diritto di accesso alle informazioni che li riguardano, compreso l’accesso online alle cartelle mediche.

I Foundation trust, gli ospedali autonomi, avranno ancora più libertà di azione e potranno decidere di aprire ai pazienti privati facendosi pagare per i servizi erogati. L’obiettivo è trasformare i trust in Enti del tutto privati e autogestiti. Entro il 2013 tutti gli ospedali saranno indipendenti e non più controllati da Londra.

La British Medical Association (Bma) ha accolto con cautela la riforma, sottolineando che vanno evitati «disagi per i pazienti o perdite di tempo prezioso per i medici». Molti dottori hanno anche espresso riserve sul fatto che la riforma coincide con grossi tagli al budget del Servizio Sanitario, e costringerà quindi i Medici di base incaricati a fare scelte difficili.

ll governo ha imposto tagli di almeno 20 miliardi di sterline entro il 2014. I sindacati sono sul piede di guerra, sia per i cambiamenti che verranno introdotti sia per i licenziamenti che questi comportano. Unison, il maggiore sindacato del settore, ha criticato la riforma definendola «una ricetta che comporta più privatizzazione e meno stabilità».

Roma 15/07/2010

Autore: Redazione FNOMCeO

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