Medici aggrediti dai pazienti o dai loro familiari: succede nelle ultime ore in due ospedali, a Napoli e a Palermo.
In media tre professionisti della sanità ogni giorno vengono aggrediti. Ora arrivano i corsi di autodifesa pensati apposta per loro: ma in cosa consistono? A spiegarlo, ai microfoni di Radio Capital, è stato il presidente della Fnomceo Filippo Anelli, intervistato da Yuri Rosati. Il servizio è andato in onda ieri, 9 aprile, nel Gr delle 18, condotto da Niccolò Carratelli.
“In realtà – ha spiegato Anelli – consistono in programmi che servono a ridurre il livello di aggressività da parte del cittadino nel momento in cui gli viene rifiutata o gli viene proposto il rinvio di una prestazione”.
E capita spesso? “Spessissimo –
ha risposto il presidente Fnomceo – Le aggressioni sono sempre più frequenti. I cittadini devono capire che i medici sono dalla loro parte, a loro disposizione”.
Ma di chi è la colpa?
“Di un sistema – ha concluso Anelli – che dovrebbe garantire le prestazioni, che dovrebbe garantire un numero di medici adeguato, apparecchiature non più obsolete ma moderne”.
Di seguito è possibile riascoltare il podcast.
A cura dell’Ufficio Stampa Fnomceo
Autore: Ufficio Stampa FNOMCeO