Salute globale: l’impegno degli studenti di medicina

E l’Ufficio Stampa ha rivolto ancora alcune domande ad Alberta Fabris, incaricata per la provincia di Padova del Segretariato Italiano Studenti di Medicina (SISM).


Quali plus può apportare uno studente di medicina ad un progetto di Cooperazione internazionale?


Uno studente di medicina in un progetto di cooperazione credo porti l’entusiasmo, la forza e la volontà di voler apprendere, conoscere e crescere di una persona in formazione. In particolare una persona che si avvicina alla problematica della salute globale, perché ne sente l’esigenza, percepisce che oggi non si può prescindere da un punto di vista che superi i confini nazionali e lo studio canonico a cui ci dedichiamo nelle nostre università per diventare dei buoni medici.


E come può, viceversa, questa esperienza aiutarlo nel suo percorso formativo e di vita?


Lo studente al ritorno ha acquisito un’esperienza che può condividere con gli altri e che può essere utile nel confronto quotidiano coi pazienti anche nel proprio Paese sia stranieri che non. Può scoprire che quando sarà medico e avrà acquisito le competenze che sono necessarie potrà lavorare in un progetto di cooperazione.


 

Autore: Redazione FNOMCeO

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