Sanità, chirurgia a rischio e poco applicata la “best practice”

Report n. 67/2010

SANITA’, CHIRURGIA A RISCHIO E POCO APPLICATA LA “BEST PRACTICE”

Ottantacinque azioni critiche e 20 best practice per ridurre l’errore medico, e un portale dedicato al contenzioso medico creato da camici bianchi e giuristi. Sono queste le novità che arrivano dalla Società italiana di chirurgi ospedalieri (Acoi).

Quali sono le difficoltà con le quali si deve confrontare oggi la chirurgia? L’aumento dei contenziosi medico – legali quanto influisce sulla serenità del medico? E ancora. La corretta gestione delle risorse condiziona lo sviluppo armonico della qualità nelle prestazioni erogate a livello nazionale?

Oltre un quarto degli eventi sentinella segnalati negli ultimi quattro anni al Ministero della Salute hanno avuto origine in sala operatoria, ma sono meno del 40% le strutture ospedaliere che adottano pratiche per la sicurezza in ambito chirurgico. È il quadro ad un anno dall’avvio del progetto Manuale di qualità e sicurezza in chirurgia (Q&S) promosso dalla Società italiana di chirurgi ospedalieri (Acoi), i cui dati sono stati presentati in un recente congresso a Paestum.

Ad un anno dalla sperimentazione a cui hanno aderito 25 Aziende ospedaliere, è risultato che il 95% delle strutture aderenti verifica apparecchiature, presidi e farmaci, e il 96% procede alla identificazione del paziente. I dati evidenziano poi che il 94,5% dei 25 blocchi operatori pratica la gestione clinica, mentre il 95% delle strutture procede alla documentazione e alla verifica di tracciabilità. Il progetto prevede un percorso di formazione articolato su 3 livelli sequenziali, ciascuno dei quali correlato al raggiungimento di obiettivi specifici per garantire il continuo aggiornamento di criteri e linee guida, e aiutare medici e dirigenti sanitari nelle scelte di adozione delle migliori pratiche chirurgiche. Lungo tutto il processo, è spiegato, a partire dalla prima visita specialistica fino alla dimissione, sono state identificate «85 azioni critiche indispensabili per garantire la sicurezza del paziente e la qualità delle cure prestate». Infine, sono state individuate più di 20 best practice riconosciute e documentate a livello internazionale per il corretto svolgimento di tali attività, che danno un contributo positivo all’innalzamento degli standard di sicurezza del paziente chirurgico.

Roma 30/06/2010

Autore: Redazione FNOMCeO

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