Trecentotrenta pagine suddivise in nove capitoli preceduti da un’introduzione che è un colloquio dell’autore con Salvino Leone, fondatore e direttore dell’Istituto Siciliano di Bioetica. "Sanità e Web, come internet ha cambiato il modo di essere medico e di essere malato in Italia", il nuovo libro di Walter Gatti (Springer Verlag), si presenta così, con un’immagine di copertina nella quale il doctor-web visita il paziente-web. Perché il libro ruota tutto attorno a questo nuovo rapporto medico-paziente nell’era di Internet, con storia e storie, passi in avanti e retromarce, sfide vinte e sfide perse, per arrivare a oggi, anno di grazia 2011, quando ormai Internet è consolidato, quando il numero di internauti è in costante aumento, quando anche Sanità e Medicina sono, in svariate forme e con molteplici contenuti, sempre più fortemente presenti nel Web, nella rete globale, con informazioni e comunicazioni (attenzione, marcare la differenza tra le due aree) visibili a tutti, a una platea sempre più vasta in Italia e nel mondo se solo si pensa che 1,97 miliardi di persone ricorrono abitualmente a Internet.
Una storia interamente raccontata da Gatti, direttore del portale della FNOMCeO, che segna l’avvento “strutturato” di Internet al 1992 e 19 anni non sono pochi nella storia di un Paese e del mondo intero. 19 anni durante i quali ci sono stati cambiamenti profondi nella società italiana, rivoluzioni nel mondo, cambiamenti di regimi, guerre, terrorismo internazionale che ha toccato il culmine con l’attacco alle Torri Gemelle a New York. Un mondo intero in movimento e in cambiamento, con l’Italia che in questi 19 anni ha vissuto spesso in sospensione tra attese di svolte che non ci sono state e il rattrappimento nel presente. Espressione, quest’ultima, coniata dal Censis, ampiamente citata nel libro come del resto molti dei lavori della Fondazione di Giuseppe De Rita che ripetutamente si è occupata dei mass media e della loro trasformazione grazie all’avvento di Internet.
E, in effetti, il lavoro di Gatti ripercorre questi 19 anni, senza dimenticare i pionieri del Web, che, al di là dell’Oceano Atlantico, hanno avviato le prime sperimentazioni di quel che oggi è entrato nel linguaggio comune: mettere in rete. Un’espressione che, ormai, usiamo tutti. Si sviluppano così nel libro capitoli avvincenti, una lettura che cattura. Perché spiega, con linguaggio semplice concetti che sarebbero complicatissimi per chi non è addetto ai lavori dell’information and communication technology. Ma nel libro si capisce tutto il percorso, a partire dalla cronistoria in pillole della Medicina on-line all’avventura dei medici italiani nel web che hanno vissuto, e direi alcuni continuano a vivere, la contraddizione tra coloro che si sono aggiornati, adeguati, entusiasmati con Internet e coloro che sono rimasti indietro, refrattari all’innovazione e ai cambiamenti.
In questi 19 anni ci sono state esperienze estremamente positive raccontate nel libro: associazioni, ordini professionali, società scientifiche e non solo, ma anche branche importanti e significative della cosiddetta società civile hanno accettato la sfida di Internet perché ne hanno compreso in tempo le potenzialità e si sono creati spazi Web dedicati, alcuni di essi ricchi di contenuti, di informazioni e di interattività. E così è stato nel rapporto tra Sanità e Internet, valutato nell’ultimo capitolo, tendente a un brillante avvenire. Ma a questa considerazione si arriva attraverso gli altri capitoli che raccontano le esperienze del Web italiano, il rapporto tra aziende farmaceutiche e Web, il rapporto dei cittadini con il Web e alcuni casi emblematici di pandemie informative, come nel caso della cosiddetta influenza suina.
“Sanità e Web” è un libro che apre un mondo anche a chi usa abitualmente Internet senza sapere molto sulle origini, sugli sviluppi di questa esperienza straordinaria, forse la più positiva e innovativa degli anni ’90 del secolo e del Millennio scorsi. E tracce significative vengono rammentate nelle pagine scritte da Walter Gatti, ed è evidente che chi si è mobilitato per tempo ha conseguito i risultati migliori sul piano della diffusione delle notizie, specialmente se alla base dell’esperienza internautica c’erano finalità e intenzioni di un lavoro nel sociale, con spirito di servizio verso la comunità virtuale e/o reale di riferimento e verso un pubblico più vasto.
E’ proprio il caso del portale fnomceo.it che, da una partenza condizionata dai tempi (correva l’anno 1998), ha conosciuto, di svolta in svolta, uno sviluppo impetuoso fino ad arrivare ai nostri giorni in cui è tra i portali più completi e interattivi esistenti, ricco di informazioni, attinenti non solo alle specificità ordinistiche, ma all’universo mondo della Sanità, della Medicina, dell’Etica e della Deontologia, con un approccio degno del Terzo Millennio che stiamo vivendo. Fa riferimento l’autore alla spinta impressa alla Federazione dal Presidente Amedeo Bianco, e, per quanto riguarda la comunicazione e il Web, all’attività spasmodica in cui si sono impegnati prima Lamberto Pressato, già Presidente OMCeO di Venezia, quindi Luigi Conte, Presidente OMCeO di Udine, Cosimo Nume, Presidente OMCeO di Taranto, Vito Gaudiano, già Presidente OMCeO di Matera e poi, a uno a uno, gli altri Presidenti degli Ordini provinciali che, con tempistiche diverse, hanno messo su i siti dei propri Ordini, divenuti in ogni singola realtà territoriale punti di riferimento per la professione medica e odontoiatrica, nonché per i cittadini.
Spazia poi, il libro, sulle tante esperienze nel Web di società scientifiche, di sindacati medici, di gruppi editoriali, delle principali agenzie di stampa (Ansa, Agi, Adn-kronos), nonché delle qualificate presenze sul Web sia di testate specializzate, sia generaliste. Esempio per tutti Il Sole24ore-Sanità. Appare lontana nel tempo, ed era solo l’autunno del 2000 (ed è raccontata nel volume), l’iniziativa dell’Associazione Stampa Medica Italiana, presieduta da Mario Bernardini, che lanciava il tema “Internet e Salute” con il chiaro obiettivo di assicurare Qualità, Sicurezza e Garanzia a quanti utilizzano Internet, attraverso un dialogo tra giornalisti, esperti di comunicazione e ricercatori. Solo 11 anni sono passati e sembrano anni-luce, visto che l’evoluzione e la diffusione di Internet ha conosciuto ritmi e dimensioni forse inimmaginabili all’epoca dei primi passi.
Ma la realtà è sotto gli occhi di tutti. Chi scrive questa recensione pensa che questo “Sanità e Web” non si può comprimere, raccontare in una recensione: va letto. Come anche la narrazione della straordinaria avventura di Internet non rende l’idea, che invece chiunque può formarsi attraverso colpi di click, che sono indispensabili, purché si abbia la voglia di “navigare” nel mare aperto del Web. Senza la voglia di cambiamento non si fa nessun cambiamento e la più grande nemica del cambiamento è la paura del cambiamento stesso, come afferma Franco Cuccurullo, intervistato nel libro come Rettore che tra i primi ha avviato l’Università di Chieti-Pescara sulla via dell’informatizzazione. Ma anche il primo, ciclopico sistema di valutazione della ricerca italiana attraverso le tecnologie informatiche è stato messo in atto da Cuccurullo, quando era Presidente del Comitato di Indirizzo per la Valutazione della Ricerca (CIVR) presso il MIUR.
Questo libro indica, infine, una direzione di marcia chiara: non si può esser chiusi all’innovazione. L’esortazione è andare avanti, anche perché l’avvento di Internet ha modificato anche modi e forme di alleanza terapeutica tra medico e paziente. C’è stato un periodo in cui la visione economicistica e ragionieristica della Sanità aveva addirittura modificato l’espressione “paziente” in “cliente”, in “cittadino utente”, come se chi si rivolge a un ospedale o a un ambulatorio lo facesse come chi contrae un contratto con le aziende che distribuiscono corrente elettrica o gas. Se invece tornassimo a parlare di “persone”? Nell’accezione piena di questo termine? Persone, non numeri di clienti-utenti. Che, guarda caso, si presentano sempre più spesso dal proprio medico di famiglia con un’infarinatura generale sulla propria condizione di salute o sulla propria presunta o vera sintomatologia. Sempre più spesso l’approccio con il medico è “dottore, ho letto su Internet…..”. Oggi è così, in questa Italia che, nonostante tutto, è cresciuta tra turbolenze finanziarie e politiche, tra innovazioni e resistenze al cambiamento. Lontani sono gli anni, e nel libro se ne parla, quando l’Italia uscita dalla guerra, e poi quella degli anni ’70 e ’80 era incollata alla radio e alla Tv. “L’ha detto l’aradio”, proprio così ci si esprimeva cinquant’anni fa. Oggi dire “l’ho letto su Internet” è un bel passo in avanti. Ma la frase emblematica di Dante Alighieri, che apre il libro di Walter Gatti è universale: valeva nel passato e vale oggi nel presente e sarà sempre attuale nel futuro di chiunque vuole studiare, crescere, non fermarsi: “…fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”.
Autore: Redazione FNOMCeO