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Sanremo/2: due giorni per ripensare ai principi dell’etica medica

Dialogo sui principi etico-deontologici, approfondimento su alcuni temi caldi non più procrastinabili, posizione comune nei confronti di ciò che sta avvenendo in Spagna: ma quante cose sono “accadute” nella due giorni europea di Sanremo? Proviamo a raccontare il tutto per sommi capi, anticipano comunque che i documenti più importanti e le relazioni centrali sono comunque pubblicate sul portale FNOMCeO.

LA CONFERENZA STAMPA E LE LINEE GENERALI DEL LAVORO
La due giorni sanremese si è aperta nella mattinata di venerdì con la conferenza stampa a cui hanno partecipato Amedeo Bianco (FNOMCeO) Pedro Nunez (presidente CEOM, European Conference of Medical Orders) e Francis Montané (Coordinatore delle relazioni internazionali del CNOM, Conseil National de l’Ordre des Médecins e segretario CEOM), un momento di dialogo con i media che ha avuto le Giornate Europee di Deontologia (Sanremo 2005) come punto di partenza: “Già qui a Sanremo abbiamo messo le basi cinque anni fa di un dialogo sul patrimonio comune della nostra professione”, ha sottolineato Montané, “Oggi ci troviamo più che mai a confrontarci con culture asiatiche, africane, tradizioni latine e tradizioni nordiche: basi universali, quindi, espresse in contenuti culturali diversi. Obbligatoria, quindi, è la riflessione sui principi conidivisi all’interno della nostra professione”. Le parole del presidente Nunez, vanno nella stessa direzione: “Noi pensiamo che il cammino specifico di CEOM sia quello di lavorare sui principi condivisi di etica medica. Questo perché vediamo che altri organismi medici esprimono prese di posizione differenti e senza dubbio importanti, ma condividiamo prima di tutto che l’Istituzione che sostiene e interpreta la riflessione in ambito deontologico siano gli Ordini. Siano gli ordini a guidare la riflessione e a proporsi come strumento istituzionale di analisi etica”. Già su questo tema la sottolineatura di Bianco è stata rivolta ai passi futuri: “Concordo con quanto dice Nunez al punto in cui credo sia opportuna la rivisitazione collegiale dei principi di etica medica, fermi al 1995, addirittura a prima della Conferenza di Oviedo. Oggi tutto il mondo muta a velocità vertiginosa e con esso il nostro essere medici. Per questo è nostra intenzione ripensare profondamente l’etica della nostra professione”.

PARTIRE DAI PRINCIPI DI ETICA MEDICA
Fin dalla conferenza stampa, quindi, i temi sono stati delineati: continuità con la riflessione iniziata a Sanremo nel 2005, approfondimento e contemporaneizzazione dei temi di etica e deontologia, sviluppo delle tematiche in agenda (doping, sport, informazione, privacy). All’apertura dei lavori della Conferenza, nel pomeriggio di venerdì, dopo il saluto di Francesco Alberti, “padrone di casa”, e di Valerio Brucoli, in rappresentanza della Commissione Albo Odontoiatri, è stato Bianco ad entrare nel vivo, ricordando che il simposio “ha l’obiettivo di condividere alcuni principi più che di delinare i contorni di una nuova deontologia”. Su questo tema, un’etica medica contemporanea, dalla quale i singoli Ordini nazionali avranno il compito di esprimere i propri Codici deontologici, tutta la platea si è ritrovata in unanimità. E quindi da qui sono partite e si sono succedute le relazioni che hanno occupato tutto il pomeriggio di venerdì, da quella di Francis Montané sulla “Direttiva sui pazienti – libro verde” (lo pubblichiamo sul portale FNOMCeO), alla relazione di Giovanni Buttarelli su “Privacy e protezione dei dati personali”. In “Riservatezza, accesso ai dossier medici, consenso informato”, Pierre Hecquard ha proposto un importante percorso filosofico che, snodandosi da Sant’Agostino a Kant ha posto le basi della moderna concezione di consenso informato; nella relazione su “Medicina dello sport e doping”, il presidente della Federazione Medicina sportiva, Maurizio Casasco, ha invece percorso in lungo excursus le attività della Federazione e della comunità internazionale dei medici dello sport. Tra le più seguite anche la relazione su “Informazione e pubblicità sanitaria”, da parte del belga Robert Kerzmann, vice-presidente CEOM. Nel dialogo, da segnalare gli interventi di Mauro Barni, Raimondo Ibba, Aldo Pagni, nonché delle delegazioni presenti, sia nazionali che di altre organizzazioni e rappresentanze mediche europee. Nel suo intervento, Nicolino D’Autilia è stato efficacissimo nella sottolineatura delle tematiche formative: “abbiamo la certezza che purtroppo, almeno in Italia, i temi deontologici non fanno parte in modo sufficiente della formazione dei futuri medici. Ecco: uno dei compiti che hanno le nostre organizzazioni è quello di essere il punto di riferimento formativo dei contenuti deontologici nei percorsi universitari e di richiedere con forza che questi percorsi siano introdotti in tutti gli Atenei europei”.

IL DOCUMENTO E… IL RITORNO A KOS
Nella giornata di sabato, due temi hanno tenuto banco. In primis la lettura del Documento di Sanremo 2010, presentato nelle sue linee essenziali da Stefano Falcinelli, una bozza offerta come piattaforma di base che necessità di condivisione da parte degli Ordini nazionali e delle varie rappresentanze presenti a Sanremo. La presentazione del Documento, è stata seguita dal dialogo sulla situazione spagnola, dove il governo Zapatero sta introducendo una norma per cui nel Paese iberico potrebbe decadere l’obbligatorietà dell’iscrizione all’Ordine dei medici per l’esercizio della professione.
Chiusura “ad effetto” per la due giorni: sabato mattina Amedeo Bianco ha proposto a tutte le delegazioni presenti di tornare laddove è iniziata la professione medica, a Kos, l’isola del Dodecanneso in cui Ippocrate nel 400 a.C. trasformò la “cura” del malato in una scienza, strappandola così dal campo delle pratiche magiche. “Ritornare a Kos sarebbe per noi tutti una scelta simbolica di grande valore contemporaneo”, è stata la proposta di Bianco, “ritrovarci nella culla della medicina per dar impulso alla deontologia del Terzo millennio”. Proposta apprezzata ed accolta, soprattutto dalla delegazione greca che ha approvato l’ipotesi, augurandosi che “quel giorno a Kos, possa venire molto presto”.

Autore: Redazione FNOMCeO

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