Scelte di fine vita: il 21 maggio convegno a Padova

“Etica–mente: scelte di fine vita” è il tema di un convegno promosso a Padova dall’Università e dall’Azienda Ospedaliera, con il patrocinio dell’Ordine, in programma il 21 maggio presso l’Aula Magna del Dipartimento di Neuroscienze.

Il tema delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento (DAT) è al centro di un approfondito dibattito tra i camici bianchi perché coinvolge profondamente l’autonomia e la responsabilità della pratica medica. Un dibattito che trova il suo naturale contesto nell’art 38 del Codice deontologico che detta norme per il comportamento del medico nel rispetto dell’autonomia del paziente.

“L’autonomia decisionale del cittadino – dice Maurizio Benato, presidente dell’Ordine di Padova uno dei relatori del convegno – che si esprime nel consenso/dissenso informato, è l’elemento fondante dell’alleanza terapeutica al pari dell’autonomia e della responsabilità del medico nell’esercizio delle sue funzioni di garanzia.
In questo confronto la nostra professione si uniforma sotto il profilo etico deontologico ai principi che regolano il moderno esercizio professionale: quali la giustizia, la beneficialità e l’autodeterminazione del paziente .
Principi tutelati sul piano giuridico da specifiche norme di rango costituzionale e dalla Convenzione di Oviedo del 1997, recepita giuridicamente anche dal nostro Paese, sui diritti dell’Uomo e della dignità dell’essere umano nei confronti dell’applicazioni della biologia e della medicina.
Ai tempi di Nietzche, (“molti muoiono troppo tardi e alcuni troppo presto, muori al tempo giusto … così parlò Zaratustra”) la medicina continuava a essere saldamente ancorata al modello etico di beneficienza ed era considerato un bene per il paziente prolungare la sua vita anche a costo di strappare l’ultimo brandello. L’etica imperante era il modello ippocratico”
.

“Oggi – dice ancora Benato – dalla preoccupazione di non fare abbastanza per prolungare la vita, siamo passati all’incubo opposto, quello di estendere la vita fino alla pura biologia senza tener conto della qualità della stessa.
Nietzsche dunque poneva nella sua intuizione visionaria un grande problema che solo decenni dopo è diventato attuale rispetto all’esperienza culturale di cui era figlio (è morto a Weimar nel 1900).
Penso che questa sia la nicchia culturale in cui tutti dobbiamo impegnarci – conclude il presidente dell’Ordine – facilitando la trasmissione ai giovani di conoscenze relative all’insieme dei diritti e dei doveri con le istituzioni professionali sanitarie. Solo questa cultura partecipativa e diffusa permetterà a ogni cittadino di divenire un soggetto responsabile anche nelle decisioni che riguardano la sua vita dalla nascita alla morte”
.

L’iniziativa è rivolta a medici e psicologi. Per iscrizioni e informazioni: Segreteria scientifica presso la U.O. di Neurochirurgia tel. 0498213649, mail : massimo.scanarini@sanita.padova.it

Autore: Redazione FNOMCeO

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