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Scudo penale per i sanitari, Anelli (FNOMCeO): “Mancata approvazione è occasione persa, auspichiamo passi a settembre”. E ringrazia Schillaci, Nordio, Sisto e tutte le forze di maggioranza e opposizione che hanno espresso il loro sostegno

“Un’occasione persa”.

Così il Presidente della FNOMCeO, la Federazione nazionale degli ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, commenta la mancata approvazione, ieri in Consiglio dei Ministri, delle “disposizioni relative alla responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie”, che avrebbero reso stabile il cosiddetto “scudo penale” per i professionisti della salute.

“Si tratta di un provvedimento tanto atteso – spiega Anelli – dal mondo sanitario ma anche da quello giudiziario: il 97-98% delle cause contro i professionisti si conclude con un nulla di fatto, con l’assoluzione o l’archiviazione. Elevatissimi i costi, sia per i medici ingiustamente incolpati, che si vedono rovinata la vita e la carriera, sia per i sistemi sanitari, che, per il timore generalizzato delle denunce, vedono lievitare i costi della medicina difensiva, stimati in circa dieci miliardi l’anno, e aumentare gli abbandoni nelle branche più a rischio, nelle quali non si formano nemmeno più i nuovi specialisti. Ma anche per l’apparato giudiziario, appesantito da cause che durano anni e che si dimostrano, poi, per la maggior parte dei casi, infondate”.

“Questa tutela per i professionisti sanitari – chiarisce – non costituisce certo un’impunità, in quanto l’esercente sarebbe in ogni caso punibile per colpa grave, e non mette a rischio i risarcimenti dei cittadini per gli eventi avversi, da ottenersi in sede civile, risarcimenti che sarebbero anche più rapidi non dovendo attendere, come spesso accade se i due procedimenti sono interconnessi, la conclusione del procedimento penale. Restituirebbe, al contrario, la giusta serenità ai professionisti, rinsaldando quella relazione di cura con i cittadini che, per essere tale, deve essere fatta di fiducia reciproca. Renderebbe inoltre di nuovo attrattivo il Servizio sanitario nazionale che, oggi, non è in grado di trattenere i suoi professionisti né di ingaggiarne di nuovi: e in questo un ruolo importante giocano le condizioni di lavoro, che mettono gli operatori in costante rischio di burnout per il superlavoro, le aggressioni, le denunce ingiuste”.

Ringraziamo dunque per l’impegno – conclude Anelli – il Ministro della Salute Orazio Schillaci e il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, che, insieme, hanno presentato il provvedimento. Esprimiamo il nostro apprezzamento per il prezioso lavoro preparatorio svolto dalla Commissione “Adelchi D’Ippolito” e dal Viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, che potrà essere la base per una revisione strutturale della responsabilità professionale in ambito sanitario. Siamo fiduciosi nella sensibilità del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e di tutto il Governo, sulla delicata materia, che ha risvolti sulla sicurezza delle cure, sulla tenuta del Servizio sanitario nazionale, sul sistema giudiziario, sui costi economici per lo Stato. Ci rinfrancano, in tal senso, le voci a supporto che provengono dai Partiti della maggioranza, in particolare dalla Lega, che ha definito la questione “una battaglia di buonsenso”, e dai Ministri Schillaci e Nordio, così come quelle dell’opposizione ci fanno pensare a un sostegno bipartisan. Auspichiamo che, a settembre, il provvedimento sia finalmente approvato, come primo passo per portare l’Italia in linea con gli altri Paesi europei e del mondo”.

Guarda la dichiarazione video: https://share.icloud.com/photos/01bJW-ozCUebHoBiJH8kEF95g

Ufficio Stampa FNOMCeO
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5 agosto 2025

Autore: Ufficio Stampa FNOMCeO

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