Si rafforza la figura del medico di famiglia formato UE

Due giorni di lavori intensi a Roma, dove si sono dati appuntamento i medici di famiglia europei. In effetti, l’evento segna la partenza della presidenza italiana della UEMO, l’Unione Europea dei Medici di Medicina Generale, dopo circa un anno di transizione dalla presidenza ungherese a quella italiana. In questa intervista, il Presidente UEMO Aldo Lupo delinea strategie e obiettivi per rafforzare la figura del medico di famiglia nei 28 Paesi UE.


Presidente Lupo, perché è così importante la riunione UEMO di Roma?

“Perché è un momento di svolta. E’ l’inizio della Presidenza italiana della UEMO. Abbiamo già un ufficio a Bruxelles che vogliamo potenziare. Il programma di cui abbiamo discusso in questi giorni è quello di aumentare la nostra efficienza e presenza nell’ambito delle Istituzioni europee. Intendiamo divulgare la nostra attività e i documenti con iniziative volte ad essere più conosciuti dagli stessi medici”.

Quali e come sono i rapporti con le Istituzioni politiche europee?

“Svolgeremo delle attività di risposta alle consultazioni della UE. Puntiamo poi al mutuo riconoscimento delle professioni nei 28 Paesi dell’Unione Europea con un progetto a lungo termine che ha per obiettivo una tutela sempre più diffusa e puntuale del diritto alla salute dei cittadini UE. Intendiamo poi affrontare strutturalmente il problema del lavoro dei medici. Da qui al 2025, si stima che verrà a mancare un milione di posti di lavoro per gli operatori sanitari tutti, dai medici agli infermieri. In Italia, mancheranno 10 mila medici di famiglia. Il nostro impegno è di arginare questi fenomeni, nonché di instaurare un proficuo rapporto con la UE per il pieno riconoscimento della specialità di medicina generale”.

Qual è il programma a breve e medio termine della UEMO, anche in relazione con la collaborazione con i medici di famiglia degli altri Stati europei?

“Vogliamo migliorare la comunicazione interna, creando una rete di persone-chiave sia in ambito italiano, sia europeo. Vogliamo promuovere un progetto di sviluppo assieme alle altre professioni sanitarie, infermieri compresi. Intendiamo rispettare le direttive UE, anche se l’Europa non entra direttamente nella programmazione sanitaria, che spetta ai singoli Stati. Tuttavia, noi siamo per la sussidiarietà fra gli Stati europei, un valore che va rafforzato”.

Autore: Redazione FNOMCeO

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