In dieci anni l’ingresso di queste sigarette, un po’ finte e un po’ vere, ha cambiato alcune abitudini di vita e persino in parte il panorama delle nostre città: aperture e chiusure di negozi dedicati al commercio di questi oggetti si susseguono a ritmo incalzante. Quello che per ora rimane senz’ombra di dubbio è il neologismo che identifica l’uso della e-cigarette (lo “svapo”) e le domande sui possibili riflessi sulla salute legate allo svapo.
Ricerche sono state attivate (e concluse) in moltissimi Paesi senza la possibilità di avere una risposta univoca che corrisponda alle esigenze del metodo scientifico e che indichi la sicurezza o la pericolosità di questa nuova abitudine. Proprio per questo risulta particolarmente interessante uno studio di revisione della letteratura (messo on line da PubMed in forma integrale e gratuita) su quanto sino ad oggi la ricerca ha appurato. (leggi) e (leggi).
La conclusione (provvisoria) che si può trarre sugli effetti che la e-sigarette può avere sulla salute è incentrata sul principio di precauzione: è molto difficile poterle considerare innocue.
Un piccolo ma interessante studio nazionale sull’uso di questi oggetti voluttuari afferma però che la sigaretta elettronica (se il uso sia viene integrato in un progetto medico-sanitario di disassuefazione dal tabagismo) può avere effetti positivi: in altre parole può aiutare a smettere di fumare (leggi)
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Autore: Redazione FNOMCeO