COMUNICATO STAMPA del 23 maggio 2013
Ma siamo certi che a curare le nostre carie, o ad applicare gli apparecchi ortodontici ai nostri figli siano sempre e solo Odontoiatri con tutti i titoli in regola? No: in Italia, a circolare sono 10mila falsi dentisti.
E non causano soltanto danni alla nostra salute. Ammonta infatti a 75 milioni di euro la perdita per le casse dello Stato. E parliamo esclusivamente dei mancati incassi Irpef.
Sono questi alcuni dati che emergono dallo Studio svolto dall’Eures – l’Istituto di Ricerche Economiche e Sociali – in collaborazione con la Commissione Albo Odontoiatri e con l’egida di tutto il Comitato Centrale della FNOMCeO che, per la prima, volta ha dato “numeri certi” sull’abusivismo medico e odontoiatrico nel nostro Paese e a livello europeo.
I risultati completi saranno illustrati alla stampa domani, 24 maggio, alle 12, presso la Sede della FNOMCeO (Piazza Cola Di Rienzo 80/A, Roma) dal Presidente dell’Eures, Fabio Piacenti, e dal presidente nazionale della Cao, Giuseppe Renzo.
“Sono cifre da punto esclamativo – commenta Renzo –, che gridano ancor più vendetta in un contesto di crisi che pare senza fine e nel quale lo Stato annaspa nella ricerca di nuove entrate, per rispondere a bisogni sociali non più dilazionabili”.
Crisi economica che non lascia immuni gli Odontoiatri, soprattutto i giovani.
“La situazione sta diventando drammatica – conferma Renzo –. Siamo abituati a pensare a quella odontoiatrica come a una professione subito remunerativa e con sbocchi sicuri. In realtà, il tasso di disoccupazione è almeno del 20%. I giovani non trovano lavoro se non dopo tre anni (per aprire un proprio studio ne occorrono da sei a dieci), finendo facile preda di strutture di dubbia certificazione che li sottopagano e li sottopongono a ritmi di lavoro massacranti”.
“Secondo la nostra indagine – aggiunge Fabio Piacenti – proprio queste strutture, nelle quali è più difficile per il paziente riconoscere la figura professionale addetta alla cura odontoiatrica, costituirebbero le nuove incubatrici di abusivismo e prestanomismo, andando gradualmente a sostituire gli studi, più o meno nascosti, gestiti da falsi dentisti che si spacciano per laureati”.
Tra le altre cause di abusivismo, il traffico di lauree false o il riconoscimento di titoli conseguiti all’estero, pur in assenza di garanzie sulla qualità formativa, accanto a un atteggiamento scarsamente collaborativo dei cittadini nel denunciare gli abusivi e soprattutto a un quadro sanzionatorio del tutto inadeguato a disincentivare i comportamenti illegali.
L’abusivo esercizio di una professione, infatti, disciplinato dall’articolo 348 del Codice Penale, è oggi punito con una multa irrisoria che va da 103 a 516 euro o con la reclusione sino a sei mesi.
“Ci auguriamo che questa ricerca possa sensibilizzare i cittadini a smascherare i casi di abusivismo – auspica Renzo – anche perché le prime vittime sono i pazienti stessi. L’abusivismo, infatti, porta con sé il pericolo di danni importanti al cavo orale e a tutto l’organismo, oltre a favorire la diffusione di agenti patogeni anche gravi, quali il virus dell’epatite B e C e dell’Hiv”.
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Autore: Redazione FNOMCeO