SSN: accesso negato?

Liste di attesa infinite, ticket troppo elevati per farmaci e prestazioni: su oltre 24mila segnalazioni arrivate nel 2014 ai PiT (progetto integrato di tutela) salute nazionale e regionali e alle sedi locali del Tribunale per i diritti del malato, un quarto (25%) riguarda le difficoltà di accesso alle prestazioni sanitarie.

È quanto rileva il 18° Rapporto PiT salute, “Sanità pubblica, accesso privato” presentato il 13 novembre a Roma dal Tribunale per i diritti del Malato – Cittadinanzattiva, con il sostegno di Fnomceo, Fofi, Ipasvi.

Sono soprattutto le liste d’attesa, con il 58,7% di segnalazioni, al centro delle lamentele dei pazienti, che devono attendere in media nove mesi per essere sottoposti a un’ecografia, e sino a 13 mesi per una risonanza magnetica, con buona pace delle politiche di prevenzione e di diagnosi tempestiva. Un ritardo equamente ripartito tra esami diagnostici (36,7%), interventi chirurgici (28,8%), visite specialistiche (26,3%), e che diventa tanto più grave quando riguarda l’area oncologica, dove si registra, rispetto al 2013, un aumento di segnalazioni anche per radioterapia, chemioterapia e accesso ai farmaci oncologici (dal 9,4 al 12%).

Al secondo posto tra gli ostacoli all’accesso alle cure i ticket (31,4% delle segnalazioni), un peso sempre più insostenibile per i redditi degli italiani, nonché, come ha rilevato Cittadinanzattiva “Un paradosso del Servizio Pubblico che respinge i cittadini e li indirizza verso il privato o l’intramoenia, talvolta persino più convenienti per costi o per attese”.

“Esiste un problema di accesso alle prestazioni pubbliche, e cosa si fa? Si rinuncia nel 2016 all’ incremento del  Fondo Sanitario di due miliardi previsto dal Decreto Enti Locali approvato appena tre mesi fa e che avrebbe potuto eliminare il superticket di 10 euro, riportando il Servizio Sanitario Pubblico ad essere la prima scelta per i cittadini” ha commentato Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva. “Con il Decreto Appropriatezza e con la revisione del Prontuario Farmaceutico Nazionale”, ha continuato, “si riducono le prestazioni garantite dal Servizio Sanitario Nazionale, spostando ancora una volta i costi sulle famiglie. Appare chiaro quindi che il Servizio Sanitario Nazionale è considerato sacrificabile e i diritti anche”.

Noi medici viviamo per i nostri pazienti ha concluso il presidente della Fnomceo, Roberta Chersevani. La nostra preoccupazione è che la sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale possa non tenere, mettendone a rischio Universalità e Accesso alle Cure. Per questo ci siamo chiamati a raccolta con gli Stati Generali del 21 ottobre scorso. Per questo, il 28 novembre, in Piazza Santi Apostoli, incontreremo i cittadini, per una Sanità che garantisca a tutti uguali diritti”.

Leggi la notizia sul sito di Cittadinanzattiva

Il Rapporto Pit salute

Michela Molinari – Ufficio Stampa Fnomceo

Autore: Redazione FNOMCeO

© 2023 - FNOMCeO All Rights Reserved. Via Ferdinando di Savoia, 1 00196 ROMA CF: 02340010582

Impostazioni dei Cookie.