La vicenda Stamina ogni giorno si arricchisce di nuovi approfondimenti, di reazioni più o meno controllate, di dichiarazioni e di retroscena, di speranze e di preoccupazioni. Da un lato le speranze di chi soffre, dall’altro il rigore della scienza e le preoccupazioni piuttosto diffuse verso un metodo non attualmente pienamente trasparente, non reso valutabile in ogni suo aspetto scientifico e procedurale. Attori su questo palcoscenico sono la Stamina Foundation, il ministero e l’Aifa, i pazienti e le famiglie, ma anche i medici degli Spedali Riuniti e i magistrati.
Nei giorni scorsi, a fronte di servizi giornalistici che chiamavano in causa il mondo ordinistico, l’Ordine dei medici di Brescia ha dichiarato ai media che non c’è stata alcuna inerzia da parte dell’OMCeO sulla vicenda Stamina. Lo ha precisato per bocca della vicepresidente Luisa Antonini, che ha ricordato che “l’Ordine di Brescia, insieme alla FNOMCeO-Federazione nazionale Ordini dei medici, è stato il primo e l’unico a prendere da subito posizione sul caso Stamina”.
“A seguito dei contributi apparsi di recente sui media”, l’Ordine bresciano ha voluto ribadire di essersi “interessato alla vicenda Stamina fin dai suoi esordi, facendosi carico degli interrogativi scientifici, culturali ed etici sollevati dall’impiego di questa metodica”.
Per circostanziare queste parole, Luisa Antonini ha ricordato il documento che ha sollevato con forza la questione dell’autonomia della professione medica davanti a pronunce della magistratura che impongono al clinico di eseguire una determinata prestazione professionale (nel caso di specie l’infusione con cellule staminali mesenchimali secondo la metodica Stamina), presentato dall’Ordine bresciano nel giugno 2013 al Consiglio nazionale della FNOMCeO, e il convegno ‘Dalla vicenda Di Bella al caso Stamina’ promosso lo scorso novembre, in cui si è voluto aprire un confronto fra medici e magistrati con il relativo bagaglio di logiche e valori.
Mentre la comunità scientifica, le istituzioni e la magistratura continuano ad occuparsi della vicenda, l’Ordine dei Medici di Brescia ha confermato per bocca della vicepresidente di seguire con attenzione l’evoluzione del caso Stamina soprattutto dal punto di vista di due specifiche angolature: "Sotto il profilo scientifico, siamo in attesa delle valutazioni del nuovo Comitato di esperti ministeriale, chiamato a verificare il protocollo Stamina e l’avvio di una eventuale sperimentazione clinica. Stiamo inoltre aspettando di conoscere l’esito finale dell’inchiesta della Procura di Torino su Stamina Foundation e le determinazioni ufficiali della magistratura a carico degli indagati, che darebbero titolo anche all’Ordine per intervenire".
Autore: Redazione FNOMCeO