Per giorno della memoria dedicata alle vittime
del terrorismo e delle stragi, l’ANMDO ha commemorato il dott. Luigi Marangoni,
Direttore Sanitario del Policlinico di Milano, ucciso dalle Brigate Rosse nel
febbraio del 1981. Un momento di ricordo e di riflessione sul rapporto tra storia e medicina.
L’evento è stato organizzato nella sede del Palazzo dell’Archiginnasio, punto nevralgico per la conservazione del sapere. Costruito intorno al 1560 fu sede dell’Università di Bologna fino al 1800, e ospita il famoso Teatro anatomico, così chiamato per la caratteristica forma ad anfiteatro, progettato nel 1637 per lo svolgimento delle lezioni di anatomia.
Valori e Valore, sono le parole contenute nel titolo del convegno che l’ANMDO ha organizzato. Presenti all’evento Istituzioni, tra cui l’OMCeO di Bologna e molti testimoni. Per citarne alcuni: Libero Mancuso, Giudice del processo per la strage alla stazione di Bologna, Anna Pizzirani – Associazione Familiari Vittime Strage 2 Agosto1980, Roberta Siliquini, Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Ottavio Nicastro, Segretario Scientifico ANMDO (Emilia Romagna), Gianfranco Finzi, Presidente nazionale AMDO. E poi la voci lucide della figlia, Francesca e della moglie Vanna Bertelè Marangoni.
Alla base di questo evento innanzitutto il valore della memoria, che ANMDO in questi anni ha mantenuto alto attraverso momenti di incontro per ricordare figure di medici che hanno sacrificato la loro vita per svolgere con correttezza e determinazione il proprio dovere. Nel novembre del 2012 è stato commemorato il Prof. Paolo Giaccone, medico legale, assassinato a Palermo l’11 agosto 1982 per essersi rifiutato di modificare una perizia che aveva fatto condannare all’ergastolo un killer di mafia. Purtroppo la violenza criminale accomunava in quel periodo il sud ed il nord del nostro Paese e negli anni di piombo, sotto i colpi stavolta delle Brigate Rosse, cadeva a Milano il 17 febbraio del 1981 il dott. Luigi Marangoni, Direttore Sanitario del Policlinico della città.
In quella funesta giornata si concludeva tragicamente il percorso di un medico che aveva posto al centro della sua attività il servizio e l’impegno nei confronti del “suo” ospedale. Proprio la tutela della struttura e degli ammalati fu la causa della sua condanna a morte, arrivata dopo molte minacce da lui ricevute a causa del rigore nell’evidenziare il clima di tensione instauratosi all’interno dell’ospedale. In quel contesto operavano infatti esponenti di gruppi eversivi che si rendevano responsabili di episodi di vero e proprio sabotaggio che mettevano a rischio la stessa sicurezza dei pazienti. Proprio tali atti erano stati da subito segnalati dal dott. Marangoni alle autorità giudiziarie ed egli stesso, nonostante chiari messaggi intimidatori, aveva denunciato i responsabili dei gravi danneggiamenti.
Scrive di lui, nel bel libro “Cosa tiene accese le stelle”, il direttore de La Stampa Mario Calabresi: “la sfida della sua vita fu quella di far funzionare l’ospedale in tempi in cui i boicottaggi e i picchetti erano all’ordine del giorno. Lo fece con scrupolo e senza sosta…Pagò per non aver girato la faccia dall’altra parte, per aver voluto fare le cose per bene.”
Il dott. Marangoni “non era un eroe” – ha detto in passato la figlia Francesca che oggi è un medico che lavora presso lo stesso Policlinico un tempo diretto dal padre e che sarà presente all’evento insieme alla moglie, Sig.ra Vanna Bertelè; “era un uomo appassionato del suo lavoro al Policlinico e pronto a mettersi in gioco. E la sua porta era sempre aperta per chi aveva bisogno, senza nessun indugio, nonostante le minacce ricevute».
Fare le cose per bene, far funzionare un ospedale; spesso purtroppo accade nel nostro Paese che la normalità sia una cosa straordinaria e che fare il proprio dovere possa diventare un atto di coraggio e di valore.
Ottavio Nicastro
Segretario Scientifico ANMDO Regione Emilia-Romagna
Gianfranco Finzi
Presidente Nazionale ANMDO
Autore: Redazione FNOMCeO