Sul numero complessivo di contratti di formazione medica specialistica – Nella interrogazione si rileva che il Ministro della salute, Beatrice Lorenzin, ha firmato il decreto che determina il numero complessivo di contratti di formazione medica specialistica a carico dello Stato per l’anno accademico 2016/2017. I contratti finanziati saranno 6.105, ripartiti tra le tre aree funzionali: 1.510 contratti per la chirurgia; 1.891 per l’area dei servizi contratti; 2.704 per la medicina. In tutto 6.105 posti per il biennio 2016/2017; il numero di posti complessivi, a disposizione dei nuovi studenti, previsti per il corso di laurea magistrale in medicina e chirurgia per l’anno accademico 2017-2018 è pari a 9100, su un totale di domande di studenti iscritti a sostenere le prove nazionali di selezione, che supera gli 80.000; il numero di laureati previsti per il 2020 è quindi di circa 9000, mentre quest’anno dovrebbe attestarsi su di una cifra pari a 8.500 laureati, per i quali sono disponibili solo 6.105 contratti delle scuole di specializzazione in medicina e chirurgia e nell’area servizi, a cui aggiungere quelli per le suole di medicina generale; questi ultimi si aggirano tra i 300 e i 500, per cui il numero complessivo dei contratti potrebbe diventare di 6.700, analogo a quello dello scorso anno, ma ben al di sotto del fabbisogno calcolato sulla base dei laureati; è naturale quindi l’insoddisfazione della Fnomceo, che puntava almeno su 8.000 contratti, più quelli delle scuole di medicina generale; il decreto deve comunque essere sottoposto alla valutazione del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e del Ministero dell’economia e delle finanze e l’auspicio dei giovani medici è che nel corso dell’iter il numero di posti venga incrementato, con il consenso del Ministero dell’economia e delle finanze al finanziamento di un numero maggiore di contratti; già oggi infatti si ha una grave carenza di medici specialisti, ma la situazione si aggraverà nei prossimi 3-4 anni, quando si assisterà alla vera ondata di pensionamenti.
Si chiede se i Ministri interrogati, per quanto di competenza, non ritengano utile assumere iniziative per configurare il corso di laurea in medicina e chirurgia e la successiva specializzazione, compresa l’alternativa della scuola di medicina generale, alla stregua di una laurea magistrale abilitante della durata di 10 anni, a ciclo unico, nell’ambito della quale tutti i laureati abbiano accesso alla specializzazione sulla base del curriculum e di prove di selezione