Tempi di attuazione della riforma della medicina territoriale e ruolo dei medici di famiglia e dei pediatri di libera scelta

Interrogazione e risposta del Governo – Tempi di attuazione della riforma della medicina territoriale e intendimenti in merito al ruolo dei medici di famiglia e dei pediatri di libera scelta –  Nell’interrogazione si rileva che in questi ultimi giorni regioni, Ministero della Salute e sindacati della medicina convenzionata hanno raggiunto l’intesa su un documento che modifica l’atto di indirizzo per riaprire le trattative finalizzate alla riorganizzazione delle cure primarie; l’intesa – firmata da tutti i sindacati medici tranne che da Snami, Smi (per quanto riguarda la parte della medicina generale) e Unp – prevede che lo studio del singolo medico di famiglia rimanga integrato con l’aggregazione funzionale territoriale, una delle strutture centrali della riorganizzazione delle cure del territorio. Come sottolineato dallo stesso Sottosegretario per la Salute Vito de Filippo, “il documento varato nella notte scorsa tra le regioni e i sindacati dei medici di famiglia, dei pediatri di libera scelta e della specialistica ambulatoriale, fa definitivamente prendere corpo al nuovo sistema di organizzazione dell’assistenza sanitaria voluto dal Patto della salute che prevede un forte riequilibrio in favore della presenza territoriale piuttosto limitando un eccessivo ricorso all’ospedalizzazione (….)”. Il testo condiviso tra regioni e sindacati chiarisce alcuni temi strategici, fra cui il ruolo unico della medicina generale, le problematiche legate al finanziamento dei fattori produttivi, l’organizzazione delle aggregazioni funzionali territoriali, le unità complesse per le cure primarie, il rapporto di convenzionamento con il servizio sanitario nazionale. Si chiede di sapere, alla luce del nuovo accordo raggiunto tra le parti in causa, quali siano i tempi di attuazione della riforma della medicina territoriale e quale ruolo effettivo si intenda dare ai medici di famiglia e ai pediatri di libera scelta). Il Ministro della Salute, BEATRICE LORENZIN, intervenuta in  Assemblea alla Camera dei Deputati l’11 marzo 2015 rileva che l’intesa indicata dagli onorevoli interroganti, firmata il 4 marzo dalla maggior parte dei sindacati medici e dal presidente del comitato di settore regione sanità, costituisce documento di carattere esclusivamente politico. Tale accordo favorirà indubbiamente la ripresa e la positiva conclusione del negoziato e costituisce un primo importante passo per cercare di superare il persistente blocco delle trattative per il novero degli accordi collettivi nazionali della medicina convenzionata e per portare a compimento il processo di riordino dell’assistenza territoriale per come previsto dall’articolo 5 del patto per la salute 2014-2016. La riforma contempla il ruolo primario dei professionisti convenzionati con il servizio sanitario nazionale che, attraverso nuove forme associative, potranno garantire al cittadino un riferimento appropriato per tutto l’arco della settimana. L’obiettivo della riforma, infatti, è quello di assicurare al cittadino in tutto il territorio nazionale una risposta efficiente ed appropriata alle proprie esigenze assistenziali, garantendo al paziente una presa in carico globale e personalizzata. Il Ministro ha chiarito che la riorganizzazione dell’assistenza primaria, congiuntamente a quella della rete ospedaliera, mira ad una razionalizzazione della distribuzione territoriale dei servizi sanitari erogati, prevedendo un incremento degli stessi nei luoghi in cui si manifestano maggiormente i bisogni di salute della popolazione. Ha inoltre evidenziato che soprattutto in alcune aree geografiche la mancanza di questo potenziamento territoriale, purtroppo, finisce per far riversare tutti i bisogni sull’ospedale, che non è in grado ovviamente di soddisfare questo nuovo tipo di necessità.Tali obiettivi, pur essendo oggetto degli accordi collettivi nazionali stipulati negli scorsi anni per la medicina generale, la pediatria di libera scelta e la medicina specialistica non hanno tuttavia trovato una concreta attuazione. Oggi è, pertanto, necessario pervenire ad un rinnovo degli accordi collettivi di settore che, nel rispetto delle varie professionalità, garantisca la piena attuazione della riforma territoriale. L’onorevole Gelli, cofirmatario dell’interrogazione, intervenuto in replica si è dichiarato soddisfatto della tempistica e delle modalità con le quali questa iniziativa produrrà importanti effetti sul nostro Sistema sanitario).

Autore: Marcello Fontana - Ufficio Legislativo FNOMCeO

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