Il tragico evento sismico che ha interessato alcune province dell’Emilia Romagna ha visto subito la mobilitazione dei medici di territori più colpiti. In questi giorni medici – ma non solo: con loro anche tutte le altre professioni dell’assistenza sanitaria – si sono prodigati in ospedali, tendopoli, centri di assistenza e pronto soccorsi per far fronte alle emergenze di feriti o di persone deboli per età o cronicità varie.
Anche i locali Ordini dei medici si sono attivati in vari modi. Ad esempio a Modena, come riportato sul sito dell’OMCeO, "dalle prime ore dopo le scosse telluriche il presidente dell’Ordine, d’Autilia, si è tenuto in stretto contatto con i medici dei comuni interessati dal sisma offrendo eventuali collaborazioni di personale e logistiche a quanti avevano particolare bisogno. D’intesa con i rappresentanti della medicina generale e della pediatria si è proceduto a verificare l’agibilità degli studi medici con l’obiettivo di fornire alle popolazioni così duramente colpite la migliore assistenza possibile".
Un’azione concertata anche con il Prefetto, cui il presidente dell’OMCeO ha assicuranto "la massima disponibilità dei colleghi in questo frangente particolarmente difficile per tutti". Anche a Ferrara, dove il terremoto è stato molto violento, l’Ordine ha fatto rete con gli iscritti. In particolare sul sito web – www.ordinemedicife.it – è stata riportata integralmente la segnalazione Enpam che permette a medici e odontoiatri di poter scaricare la documentazione per accedere a sussidi per l’integrazione del reddito, per danni all’abitazione e allo studio professionale.
Torna alla mente l’attività svolta da medici e Ordini nelle ore immediatamente successive il terremoto dell’Aquila, così violento, dove la comunità medica ha svolto una funzione così forte di assistenza e di collante sociale. Mentre il presidente Monti ha trascorso alcune ore a visitare le zone colpite e si stilano i bilanci dei danni subiti al patrimonio artistico ed economico, si registrano sia il primo stanziamento governativo di 50milioni di euro per lo stato di emergenza, che l’intervento della Regione Emilia Romagna, che ha attivato (la si può trovare sulla homepage del sito istituzionale della Regione) una raccolta fondi per il sostegno alle popolazioni colpite dal terremoto. I versamenti possono essere fatti tramite conto corrente, bonifico bancario o versamento diretto.
Autore: Redazione FNOMCeO