Domenica 2 dicembre, ore 8.30, Teatro Colosseo di Torino. È la prima vera mattina d’inverno: rigida e un po’ nebbiosa. L’ingresso in via Madama Cristina, nonostante sia domenica e faccia freddo, è affollato come in occasione degli spettacoli di maggior successo.
Per una mattina in questo luogo non andrà in scena però la finzione ma l’impegno professionale di centinaia di vite di medico: un impegno gestito giorno dopo giorno da decenni o appena iniziato.
L’attenta regia del Segretario dell’Ordine, Ivana Garione, si evidenzia attraverso un semplice un colpo d’occhio alle poltrone via via occupate senza intoppi e con flusso ininterrotto. Alle 9 in punto la platea è occupata completamente da centinaia di persone giovani e meno giovani ma tutte sorridenti, chiaramente contente di essere lì.
Dopo il benvenuto della dottoressa Garione, la parola passa al Presidente Amedeo Bianco che sottolinea come l’incontro sia una cerimonia di accoglienza di grande significato per nulla retorico. “I medici laureati da 50-60-70 anni – afferma il Presidente – accolgono i nuovi iscritti all’Ordine: una cerimonia molto partecipata che ogni anno ribadisce il significato più nobile e antico della Medicina, essenza stessa della impegnativa unicità della professione di medico”.
“L’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Torino – continua il dottor Bianco – secondo un’antica tradizione, consegna ai propri iscritti che hanno conseguito 50-60-70 anni di laurea una medaglia che rappresenta un riconoscimento della Comunità Professionale medica all’impegno civile, tecnico e deontologico di questi Professionisti. Accanto a loro i 250 giovani neo iscritti che stanno per pronunciare il giuramento di osservanza ai principi deontologici della professione. In questo luogo, come ogni anno, viene dunque ricongiunta la memoria del passato con le speranze del futuro: un passaggio da sempre estremamente ricco di esempi e di insegnamenti”.
“La dichiarazione dei giovani iscritti di adesione ai principi deontologici della professione di medico – conclude il Presidente Bianco – sta per avvenire alla presenza del Ministro della Salute Prof. Renato Balduzzi. La sua presenza, insieme a quella della massime autorità del nostro territorio, rafforza il significato di un pronunciamento teso a salvaguardare i principi etici della professione in funzione dei diritti civili e sociali degli individui e della Collettività”.
Il Giuramento che impegna i nuovi iscritti all’osservanza delle norme deontologiche della professione di medico avviene subito dopo la premiazione dei 58 iscritti con 50 anni di laurea, 36 con 60 anni e 3 con 70 anni. Ogni premiato lascia una testimonianza, un impegno, un obiettivo ai colleghi all’inizio della carriera: commozione, ironia, fierezza, modestia si stemperano in parole che commuovono il pubblico, strappano sorrisi e applausi…
Il Ministro Balduzzi e il suo appello alla “disciplina” e all’ “onore”
L’arrivo del Ministro Renato Balduzzi, atteso da un drappello di giornalisti, viene accolto con un caloroso saluto del Presidente e da un applauso del teatro.
Il saluto del Ministro è perfettamente in sintonia con le parole fino a quel momento pronunciate. La difesa del Servizio Sanitario Nazionale e della sua natura universalistica è chiara, efficace e quasi appassionata. Come la rivendicazione del posto occupato dalla Sanità italiana nel panorama mondiale: sempre nei primi cinque posizioni, qualsiasi parametro venga preso in considerazione. Le sfide messe in campo dal suo dicastero, secondo il professor Balduzzi, mettono al centro la “sostenibilità” che può coniugarsi con un equilibrio di bilancio possibile. In aggiunta c’è poi la volontà di rimettere al centro del SSN il medico e il rapporto medico/paziente. L’obiettivo a medio termine non è soltanto il rispetto della percentuale di medici/abitante accreditata a livello internazionale ma la “programmazione sostenibile” del numero dei medici in servizio. Un obiettivo che si può raggiungere con stanziamenti maggiori di risorse alle specializzazioni, individuando prima di tutto quelle da incrementare.
Frutto della profonda cultura giuridica di questo Ministro (egli è professore ordinario di Diritto Costituzionale nell’Università Cattolica del Sacro Cuore) alcune importanti affermazioni rivolte ai nuovi iscritti. “Il Giuramento d’Ippocrate – secondo il professor Balduzzi – esprime la commistione di celeste e di terrestre che caratterizza la professione di medico. Una commistione che affonda le radici nel mito ma che è stata ripresa in modo chiaro e felice dall’articolo 54 della Costituzione della Repubblica Italiana: «Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge»”.
Dopo aver ribadito che il testo della Costituzione della Repubblica Italiana è un esempio di chiarezza ed efficacia espositiva purtroppo scarsamente imitato nella storia repubblicana del nostro Paese (soprattutto per quanto riguarda le modifiche della Carta Costituzionale), il Ministro ha invitato i neoiscritti ad esercitare la professione di medico appunto… con “disciplina e onore”.
Autore: Redazione FNOMCeO