Escludere la detraibilità per le spese odontoiatriche sostenute in paesi extra UE, promuovendo contestualmente campagne informative per sensibilizzare i cittadini sui rischi del cosiddetto “turismo odontoiatrico”. A raccomandarlo, un Ordine del Giorno presentato dall’Onorevole Francesco Maria Salvatore Ciancitto, che ha incassato ieri – durante la discussione in Aula alla Camera del DL fiscale, approvato in prima lettura – il parere favorevole del Governo.
L’atto di indirizzo vuole mettere in campo provvedimenti che pongano un freno al fenomeno, cui fanno da volano pubblicità aggressive che, con il miraggio di costi più bassi o anche di una vacanza offerta, invogliano il cittadino a recarsi in paesi extra Ue per sottoporsi a prestazioni e interventi di odontoiatria. Una scelta, però, non priva di rischi: prima tra tutti, la scarsa informazione dei pazienti, che non vengono resi consapevoli né del livello di qualità del lavoro e dei materiali, né, soprattutto, della reale necessità e appropriatezza del trattamento. Questo sia a causa di difficoltà di tipo linguistico, con siti internet in lingua originale e con traduzione automatica; sia per i tempi “concentrati” del trattamento, che impongono percorsi obbligati e piani di trattamento spesso prettamente protesici, poco incentrati sulla prevenzione e senza possibilità di follow up e monitoraggio nel tempo.
“È un primo passo importante” commenta il Presidente della Commissione Albo Odontoiatri nazionale, Andrea Senna, che sin dal suo insediamento denuncia i rischi e gli effetti collaterali del turismo odontoiatrico e ha più volte espresso la necessità di regolamentare la materia.
“Ci aspettiamo ora – aggiunge – che i principi espressi in questo Ordine del Giorno siano mutuati in un intervento di carattere normativo”
“Porre un argine al fenomeno del turismo odontoiatrico – spiega Senna – avrebbe due ricadute importanti. La prima è quella, fondamentale, sulla salute dei cittadini. La seconda è quella sull’economia nazionale, che viene depauperata due volte dal turismo odontoiatrico: quando l’attività riversa nei paesi extra Ue una quota cospicua di capitale; e poi quando i cittadini detraggono dalle imposte italiane spese che hanno effettuato in altri paesi”.
“Da un punto di vista scientifico – aggiunge – mettere impianti subito dopo l’estrazione potrebbe esporre il paziente a un maggior rischio di complicanze rispetto a un trattamento secondo tempistiche tradizionali. Il rapporto tra l’odontoiatra e il paziente dovrebbe sempre prevedere una continuità non solo relativamente alla diagnosi e alla terapia ma anche ai controlli periodici di prevenzione”.
“Un grazie, dunque, all’Onorevole Ciancitto – conclude Senna – che si è fatto portavoce di questa battaglia di civiltà, e al Governo che ha voluto ascoltarlo. Una battaglia portata avanti con ferma determinazione dalla Cao nazionale, con il Gruppo di Lavoro dedicato coordinato dal vicepresidente Nicola Cavalcanti, e sostenuta da tutta la FNOMCeO, con il suo Presidente Filippo Anelli. Sin dal suo insediamento, il Gruppo sta lavorando con competenza ed efficacia su più fronti, per prevenire il fenomeno e salvaguardare la relazione di cura”.
Ufficio Stampa FNOMCeO
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23 luglio 2025
Autore: Ufficio Stampa FNOMCeO