In apertura dei lavori, la Presidente ha ricordato Luigi Conte, il segretario della Federazione, già Presidente OMCeO di Udine, scomparso prematuramente lo scorso 3 febbraio. La Presidente ha annunciato che nel pomeriggio del 6 aprile si terrà a Roma un evento dedicato a Luigi Conte. Alle parole commosse della Presidente è seguita la proiezione di un video in cui scorrevano immagini di Luigi Conte in diversi momenti della sua vita professionale e istituzionale. I Presidenti di Ordine e tutti i presenti in Aula si sono alzati in piedi, in silenzio, in una atmosfera di intensa commozione.
Un Consiglio nazionale, quello di venerdì 17 febbraio a Roma, articolato in due sessioni di lavoro: per tutta la mattinata, i Presidenti di Ordine si sono occupati della proposta di legge “Norme in materia di consenso informato e di dichiarazioni di volontà anticipate nei trattamenti sanitari”, all’esame della Commissione Affari sociali della Camera, che dovrebbe andare in Aula per poi essere esaminata in Senato; nel pomeriggio la relazione politico – programmatica della Presidente Roberta Chersevani e quella di Giuseppe Renzo sulla pubblicità sanitaria. Si sono succeduti, tra mattina e pomeriggio, 27 interventi.
Consenso informato e DAT
La proposta di legge sul consenso informato e sulle dichiarazioni anticipate di trattamento (DAT) sono state illustrate da due deputati e un senatore: Donata Lenzi (PD) e Raffaele Calabrò (NCD) per la Camera e Amedeo Bianco (PD) per il Senato, già Presidente FNOMCeO. Si tratta di un testo di cinque articoli che recepisce il risultato di un approfondito dibattito in sede politica e in sede ordinistica: l’articolo 1 riguarda il consenso informato; l’articolo 2 il consenso informato nel caso di minori e incapaci; l’articolo 3 le dichiarazioni anticipate di trattamento; l’articolo 4 la pianificazione condivisa delle cure; l’articolo 5 contiene un norma transitoria per la quale alle DAT effettuate prima dell’entrata in vigore della presente legge, si applicano le disposizioni di cui alla medesima legge. I parlamentari hanno sottolineato come nel testo siano stati compresi principi come l’autonomia decisionale del paziente nonché l’autonomia professionale e la responsabilità del medico, con riferimenti all’importanza della relazione di cura tra medico e paziente. Altro punto saliente è che “il consenso informato, in qualunque forma espresso, viene inserito nella cartella clinica o nel fascicolo elettronico”. Rilevante è il comma 7 dell’articolo 1 che recita: “Il medico è tenuto a rispettare la volontà espressa dal paziente di rifiutare il trattamento sanitario o di rinunciare al medesimo e, in conseguenza di ciò, è esente da responsabilità civile o penale. Il paziente non può esigere trattamenti sanitari contrari a norme di legge, alla deontologia professionale o alle buone pratiche clinico-assistenziali”. “Il riferimento alla deontologia professionale è centrale”, ha detto Lenzi. Altro punto sottolineato dai relatori è il comma 9 dell’articolo 1 che stabilisce: “Il tempo della comunicazione tra medico e paziente costituisce tempo di cura”.
L’articolo 2, oltre che stabilire le modalità di espressione del consenso informato per minori e incapaci, introduce un principio a tutela dei pazienti e dei medici, nel caso di assenza delle DAT: “Nel caso in cui il rappresentante legale di persona minore o interdetta o inabilitata oppure l’amministratore di sostegno rifiuti le cure proposte e il medico ritenga invece che queste siano appropriate e necessarie, la decisione viene rimessa al giudice tutelare su ricorso del rappresentante legale della persona interessata o del medico o del rappresentate legale della struttura sanitaria”.
L’articolo 3 regola le DAT, per cui “ogni persona maggiorenne, capace di intendere e di volere, in previsione di una propria futura incapacità di autodeterminarsi può, attraverso disposizioni anticipate di trattamento, esprimere le proprie convinzioni e preferenze in materia di trattamenti sanitari, nonché il consenso o il rifiuto rispetto a scelte terapeutiche e a singoli trattamenti sanitari ivi comprese le pratiche di nutrizione e idratazione artificiali. Può altresì indicare una persona di sua fiducia (“fiduciario”) che le faccia le veci e lo rappresenti nelle relazioni con il medico e con le strutture sanitarie”. L’articolo poi specifica altre norme a cui devono attenersi pazienti e medici, come viene ribadito anche all’articolo 4, relativo alla pianificazione delle cure.
Insomma, un testo che tiene conto del dibattito che si è sviluppato ormai da anni su questo tema. Un testo che potrebbe finalmente essere approvato dai due rami del Parlamento se la legislatura si chiuderà alla scadenza naturale nel febbraio 2018.
Numerosi e approfonditi gli interventi: Claudio Pandullo (Trieste); Roberto Madonna (Grosseto); Paolo Simioni (Padova); Carlo Manfredi (Massa Carrara); Antonio Panti (Firenze); Filippo Anelli (Bari); Anna Maria Ferrari (Reggio Emilia), Pierantonio Muzzetto (Parma); Roberto Mora (Verona); Giuseppe Lavra (Roma); Enrico Ciliberto (Crotone); Fulvio Borromei (Ancona); Francesco Alberti (Imperia) Pierfranco Ravizza (Lecco); Umberto Quiriconi (Lucca).
In diversi interventi è tornato il concetto di “un diritto mite, un’etica forte”, richiamato da Amedeo Bianco, che ha ricordato di aver lanciato questo principio in un convegno sull’inizio vita, che si tenne a Ferrara nel 2006, organizzato dal Presidente OMCeO Bruno Di Lascio. Poi venne il primo convegno sul fine vita a Udine, organizzato da Luigi Conte (2007) e quindi quello di Terni (2009). Un percorso che, si spera, arriverà a conclusione con l’approvazione di questo testo da parte del Parlamento.
I lavori del pomeriggio
La relazione della Presidente ha avviato i lavori del pomeriggio. Chersevani ha toccato tanti punti, a partire dalla raccolta fondi per il terremoto nel Centro Italia che ha totalizzato 227.335,32 euro. Ha poi ricordato l’interrogazione al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin finalizzata a rimettere in attività la CCEPS; i procedimenti disciplinari; le domande e risposte sui vaccini e l’obbligo vaccinale in Toscana; il progetto del sito antibufale; il tavolo di posizionamento per le professioni medica, odontoiatrica e infermieristica; i temi dell’ambiente e della salute; il protocollo Ministero-FNOMCeO su medici competenti; il Polo unico di Medicina fiscale; il tema delle assicurazioni generali; le problematiche attinenti all’ANAC, autorità anticorruzione, e alle centrali di committenza; l’aggiornamento e i corsi FAD; i sistemi di votazione elettronica online. Ha infine ricordato i prossimi Consigli nazionali: 6-7 aprile a Roma; 14-15 luglio a Siena; 29-30 settembre a Messina; metà dicembre a Roma con il bilancio di previsione. Ha toccato anche il tema EBSCO, sul quale è intervenuto il Vice-presidente Maurizio Scassola, che, nell’illustrare i risultati raggiunti, ha affermato che la Federazione è impegnata per un sempre maggior coinvolgimento di tutti gli Ordini e di tutti gli iscritti per lo sviluppo di un progetto che sostenga il medico nelle sue decisioni.
Petizione su pubblicità sanitaria selvaggia
Il Presidente della CAO nazionale Giuseppe Renzo ha illustrato la recente iniziativa della petizione rivolta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin relativa alla pubblicità sanitaria selvaggia. Una petizione che è stata già firmata, in pochi giorni, da quasi 7.000 persone ma le firme aumenteranno e diventeranno una massa critica di cui si dovrà tenere conto. La petizione si può firmare sulla piattaforma change.org e sono invitati a firmare non solo i medici e gli odontoiatri, ma anche i cittadini che condividono l’impianto della petizione.
Nel pomeriggio sono intervenuti Dario Chiaricò (Rieti); Ottavio Di Stefano (Brescia); Gianni Righetti (Latina); Giuseppe Donzelli (Terni); Pierantonio Muzzetto (Parma); Cesare Ferrari (Trapani); Carlo Manfredi (Massa Carrara); Raimondo Ibba (Cagliari); Antonio Panti (Firenze), Salvatore Amato (Palermo); Umberto Quiriconi (Lucca); Giovanni Leoni (Venezia). La Presidente, in conclusione dei lavori, nel ringraziare tutti per i contributi apportati, ha ribadito l’impegno della Federazione nel tenere alta l’attenzione sui temi trattati, che attengono alla deontologia e alla professionalità di medici e odontoiatri.
Autore: Redazione FNOMCeO