Già da alcuni anni Marco Ingrosso, sociologo dell’università di Ferrara direttore del Centro di Studi Sociali sulla Salute e la Qualità, segue le problematiche connesse alla comunicazione in ambito sanitario. L’ha fatto con studi, ricerche e libri di cui l’ultimo, La salute comunicata, ricerche e valutazioni nei media e nei servizi sanitari (Franco Angeli, 296 pag) merita particolare attenzione e approfondimento. Già nell’introduzione Ingrosso definisce il campo della ricerca sotto tre precise angolature: diffusione e rilevanza della comunicazione della salute nei nuovi e vecchi media, sua articolazione e incidenza in ambito pubblico e sanitario, sua produzione e valutazione relativamente a specifici strumenti e situazioni operative.
Le tre angolazioni equivalgono alle tre parti del volume, ognuna formata da studi specifici firmati da studiosi e ricercatori. Il volume s’apre e tutto il primo segmento del Comunicare la salute nei media mostra di fare la parte del leone del libro, con gli interventi di Carla Collicelli (Censis) e del gruppo di giovani ricercatori coordinato da Ingrosso (si tratta di Enrico Marchetti, Mirco Peccenini e Emanuela Spaggiari) che analizza i rapporti tra contenuti-messaggi e veicoli-siti all’interno del mondo web. Il saggio della Collicelli, in collaborazione con Maria Concetta Vaccaro (Censis) analizza con dovizia di numeri le presenze di contenuti “salute” all’interno del mondo televisivo, dei periodici e del mondo web; a questo aggiunge poi le preziose analisi di monitoraggio delle azioni pubblicitarie in ambito di stili di vita. Interessante a questo proposito notare come Internet stia diventando una delle fonti principali di informazione in materia sanitaria soprattutto – ovviamente – tra gli utenti diplomati e laureati (Indagine FRB-CENSIS 2006). Non a caso lo studio successivo, Consulenti e internauti, si apre con una domanda programmatica: “Il dottor web: un alter ego del medico?”. Tutta questa parte del volume cerca di approfondire l’analisi del dato web italiano in ambito health e il ritratto che ne emerge è quello di una situazione in forte divenire,non ancora stabilizzata e ancora alla ricerca di un effettivo equilibrio tra necessità di informazione di qualità e assenza di effettiva interazione.
Alla comunicazione nel SSN è dedicato il secondo blocco di studi del libro, nell’approfondimento sia di problematiche sociali (come nel caso della Comunicazione transculturale, approfondita nel saggio di Mara Tognetti Bordogna) che di ricadute sociali di malattie strettamente personali (Il tumore come malattia cronica? Un indagine tra i malati, di Virginia Romano). La terza parte, Strumenti e casi particolari, analizza tre casi territoriali (il vademecum del malato a Bergamo, la promozione del benessere nel territorio di Trento e l’accoglienza ospedaliera a Ferrara) e un segmento terapeutico, quella dei diabetici
Un libro da seguire con attenzione, si diceva, anche perché Ingrosso muove da una precisa posizione etica, estremamente condivisibile: solo all’interno di una logica del “prendersi cura”, può anche la comunicazione – al di là delle tecniche, pratiche e delle procedure – entrare in una fase nuova del suo percorso diventando parte integrante di un approccio di “caring” sostanziale. La conclusione dell’opera – in realtà offerta già nelle pagine di Introduzione – sta in una visione radicata nell’oggi, ma capace di guardare oltre: “Il campo della comunicazione della salute può acquistare incidenza sviluppando i suoi strumenti con rigore, ma anche esercitando l’immaginazione verso orizzonti inediti, seguendo la barra del benessere sostanziale e concreto della popolazione, specie di quella che di cura e salute ha più bisogno”.
Autore: Redazione FNOMCeO