È quello che hanno siglato ieri nella sede dell’Ordine dei Medici a Trento i due Ordini in una riunione ufficiale dei due Consigli Direttivi con una rappresentanza delle Commissioni di Albo di OPI.
L’incontro ha sottolineato l’importanza per il sistema sanitario trentino della collaborazione tra i due Ordini che rappresentano circa 8 mila professionisti e ha ribadito l’impegno, da parte delle due Istituzioni, di difendere il servizio sanitario pubblico equo e universale, i cui principi, oggi, sono messi a forte rischio.
Già fin dal 2019 i due Ordini avevano avviato un confronto per migliorare la conoscenza reciproca ed intensificare la collaborazione interprofessionale nel rispetto dei ruoli, diversi tra loro ma di pari dignità, e si erano proposti nei confronti dei decisori politici come interlocutori privilegiati a garanzia del diritto alla salute del cittadino.
L’obiettivo è di poter essere propositivi per realizzare quella sinergia fatta di confronto e di condivisione senza la quale nessun risultato di qualità in sanità è possibile.
Gli incontri si ripeteranno periodicamente e gruppi di lavoro dedicati tratteranno temi prioritari per l’innovazione del sistema salute trentino. Tra questi, le Case di Comunità, che devono essere “diffuse” e intese come luoghi di confronto fra i professionisti che costituiscono le équipe multiprofessionali per progettare e realizzare l’assistenza prossimale ad alta integrazione socio – sanitaria sul territorio ed entrare al domicilio del cittadino. Si ritiene pertanto prioritario, ora, andare oltre le strutture e condividere i modelli organizzativi e professionali che garantiranno l’assistenza sul territorio.
Su un livello più ampio, il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza deve integrarsi con il Piano nazionale cronicità, con il Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025 e con il Piano per la salute del Trentino 2015-2025, per la pianificazione degli interventi di prevenzione e promozione della salute da realizzare sul territorio e per dare risposte di salute e prossimità agli oltre 190 mila pazienti cronici della Provincia di Trento.
Al centro del dibattito temi fondamentali sono:
- la carenza di professionisti: colmarla, coniugando la definizione di percorsi strutturati di carriera secondo logiche meritocratiche e di riconoscimento delle competenze dà dignità ai professionisti e migliora l’assistenza;
- la formazione, obbligo deontologico ed elemento imprescindibile per garantire al cittadino la sicurezza delle cure. E’necessario trovare punti di vista integrati e condivisi;
- la sicurezza dei posti di lavoro e la serenità nell’ambito del team professionale;
- una retribuzione coerente con i livelli europei e con le responsabilità assunte.
Infine, ma non ultima per importanza, la Deontologia. Il richiamo e la promozione dei principi e dei valori deontologici, gli unici capaci di distinguerci, rappresentano i presupposti per un nuovo patto medico-infermiere-cittadino.
“Dall’incontro di ieri – afferma Daniel Pedrotti, Presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche della Provincia di Trento – si conferma una sinergia molto importante all’interno di un percorso che c’è da sempre, che si è rafforzato in questi anni, ma che ora assume un ruolo incisivo nelle scelte sui modelli organizzativi e professionali per la gestione clinica della salute dei cittadini. Gli Ordini rappresentano i professionisti della salute che sono portatori di un bagaglio enorme di competenze e di idee che necessitano di essere riconosciute e che vogliono mettere a disposizione, affinché la qualità delle cure ai cittadini e la sostenibilità del sistema sanitario provinciale possano essere garantite”.
“Gli Ordini – dichiara Marco Ioppi, Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Trento, – sono a ricordare l’importanza del delicato e insostituibile ruolo che i professionisti della salute rappresentano per il cittadino e per la società. Professionisti che devono essere valorizzati e sostenuti per essere sempre più capaci di restare accanto al cittadino nei momenti del vero bisogno. Devono essere coinvolti nelle decisioni di politica sanitaria, resi responsabili e visti come una straordinaria opportunità di investimento per la crescita e il benessere della società e non come voce di spesa, non fosse altro perché attraverso loro passa quasi un terzo del bilancio provinciale”.
“Senza medici e infermieri la sanità non ci può essere” – è stato affermato: “insieme dobbiamo recuperare il senso vero della cura e dell’assistenza nello spirito della Legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale”. Di qui la determinazione dei due Ordini di voler contare di più e di voler esserci per senso di responsabilità e per quel sentimento di appartenenza e di dedizione verso la comunità in cui operano.
Dott. Marco Ioppi
Presidente Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Trento
Dott. Daniel Pedrotti
Presidente Ordine delle Professioni Infermieristiche della Provincia di Trento
Autore: Redazione