
Già quattro anni fa si era scoperto che la parte intermedia (sempre esterna al virus) di queste strutture è biochimicamente molto più stabile della parte terminale. In prima battuta si era tentata la fattibilità della creazione di anticorpi in grado di interagire con quella struttura lavorando quindi alla realizzazione di un siero in grado di bloccare qualsiasi forma di attacco influenzale (vedi). Recentemente si è anche testata, ed in modo positivo, la possibilità di utilizzare quelle strutture biochimiche più stabili per farle interagire in modo sicuro e produttivo con il nostro sistema immunitario. La disponibilità di un vaccino antinfluenzale universale, eseguibile magari una sola volta nella vita, è diventata quindi una prospettiva concreta anche se rimangono ancora molti interrogativi da chiarire in laboratorio. (vedi), (vedi).
A cura di Nicola Ferraro
Autore: Redazione FNOMCeO