L’incidenza di suicidi tra i veterinari è quattro volte maggiore rispetto al resto della popolazione e doppia rispetto a quella degli altri operatori sanitari, come i medici o i dentisti, afferma l’autore dello studio David Bartram del Mental Health Group presso la University of Southampton School of Medicine.
Secondo gli autori della ricerca, una possibile spiegazione potrebbe arrivare dal fatto che i veterinari sono spesso coinvolti in pratiche di eutanasia verso gli animali, le quali potrebbero alterare la loro percezione del valore della vita. Inoltre, un elevato numero di veterinari lavora in un ambiente privato e il loro isolamento sociale potrebbe renderli più inclini a disturbi come la depressione.
L’elevato carico di lavoro e lo stress, infine, potrebbe rappresentare un ulteriore fattore di rischio per i veterinari.Nella ricerca pubblicata sulla rivista Veterinary Record, i ricercatori fanno notare come il maggior numero di casi di suicidio in questi soggetti – tra il 76% e l’89% – fosse dovuto ad avvelenamento.
Autore: Redazione FNOMCeO
