Discutere i principali temi sulla comunicazione in sanità pubblica e definire i metodi di analisi per valutare e gestire le disfunzioni comunicative, anche alla luce delle nuove tecnologie. È quanto si propone il gruppo interdisciplinare “Vedere Ascoltare Leggere Educare in Salute”, che si è costituito a margine della conferenza del 20 aprile a Pisa “Informare & Comunicare per produrre buona salute: cultura e strumenti utili”, e che vanta personalità del mondo della sanità, dell’università, della ricerca, del giornalismo e della pubblicità educazionale.
Il gruppo parte dalla considerazione che la diffusione delle nuove tecnologie offre importanti opportunità per il miglioramento delle relazioni fra cittadini-pazienti, operatori e istituzioni sanitarie, ma che può al tempo stesso facilitare la diffusione di notizie false e incontrollabili, incrinando ulteriormente il fragile rapporto fiduciario fra cittadino e istituzioni. Da qui nasce la necessità di sviluppare un’alleanza con i cittadini per coinvolgerli ed educarli a una maggiore consapevolezza sulla ricerca, l’uso e la condivisione di informazioni sulla salute, invitandoli a una vera collaborazione con le istituzioni per recuperare la loro fiducia. Oltre alla presa di coscienza, per il mondo della sanità, della necessità di lavorare in stretta sinergia con i professionisti della comunicazione.
Fra i temi più interessanti presi in esame dagli esperti, ci sono: la diffusione, sui media tradizionali e sui social, di programmi di promozione e comunicazione sulla salute; l’educazione di giornalisti, mediatori e cittadini a un’informazione di qualità; un uso critico dei media su temi sanitari da parte dei cittadini; la formazione sulla comunicazione sanitaria e sulla health literacy come materie fondanti di insegnamento nei percorsi di studio di tutte le professioni sanitarie.
Autore: Redazione