Essere medico, essere donna, essere immigrato o clandestino: su questi punti cardinali della salute e della sanità, che divengono elementi chiave della società presente e futura, sempre meno simile a quella dei decenni (o forse dei secoli) che ci hanno preceduto, si è sviluppata la due giorni di Ventimiglia, promossa dall’Ordine dei medici di Imperia in collaborazione con l’Ordine dei medici di Nizza (la due giorni ha avuto il sostegno sia della FNOM che della Federazione regionale degli Ordini della Liguria, qui rappresentata da Alberto Ferrando, vice presidente dell’OMCeO di Genova). La collaborazione transfrontaliera è in questa Liguria d’estremo ponente, un dato consolidato da lunghi anni di reciproca integrazione sul campo (numerosi sono medici italiani che lavorano in Francia e viceversa) e quindi la platea della Biblioteca civica Aprosiana, dove si sono tenuti i lavori, s’è riempita di un pubblico bilingue, con una folta delegazione francese della Region Pacà, guidata da J.Schweitzer, presidente dell’Ordine di Nizza.
Nella giornata di venerdì il confronto è avvenuto sul tema della Professione medica al femminile, con le relazioni di Roberta Chersevani sul tema della leadership al femminile (pubblichiamo integralmente la sua presentazione qui), mentre J.Rossant Lombroso ha presentato i dati della demografica medica in Francia, soffermandosi sui numeri della regione Provenza, Alpi, Costa Azzurra. Dal canto suo Antonella Agnello, presentando dati e considerazioni sulla femminilizzazione della medicina in Italia, ha anticipato alcuni elementi che saranno al centro di un convegno che si terrà a Padova il prossimo week end (a questo link proponiamo un’intervista alla vice-presidente OMCeO di Padova). Partecipata la discussione finale, a cui hanno preso parte anche Anna Maria Calcagni, presidente OMCeO di Fermo, Rita Nonnis, vice-presidente OMCeO di Sassari e Annarita Frullini, del Consiglio direttivo dell’OMCeO di Pescara.
Cultura, salute immigrazione: paure, miti e verità è invece stato il tema del dialogo di sabato 6, che ha visto alternarsi gli interventi di Francesco Bonanni (direttore dell’Agenzia regionale della Liguria), Francis Montané, segretario generale della CEOM ormai ospite fisso delle iniziative internazionali FNOM (ha tra le altre cose presentato l’andamento dei lavori a Bruxelles in tema di mobilità di pazienti e medici, ma anche del cosiddetto “pacchetto farmaceutico”, un approfondimento sulla possibilità di far circolare informazioni univoche sul farmaco) e di Maurizio Benato (che ha presentato un excursus storico-culturale sugli elementi chiave di una concezione di integrazione sociale e assistenziale; la relazione è già pubblicata sul Portale).
Alla tavola rotonda finale il compito di fissare alcuni punti cardine della due giorni, con il racconto del dialogo transfrontaliero del Friuli con Slovenia e Croazia (raccontato da Roberta Chersevani) e di quello attivato tra ordini del Nord-Est e colleghi di Austria e Germania (dalla voce di Maurizio Benato). E alla domanda se il mondo medico saprà essere protagonista del suo ruolo di stimolo culturale (oltre che assistenziale) in merito ad un’integrazione sempre più necessaria e non procastinabile, la risposta di Francis Montané è stata inequivocabile: “Occorre prima di tutto chiedersi se la società contemporanea è davvero pronta per questa integrazione, visto che non vedo in giro tanta solidarietà autentica nei confronti dell’altro. Per quanto ci riguarda, invece, la nostra professione è spesso considerata stanca, anche a causa delle mille pressioni e sollecitazioni non professionali a cui siamo sottoposti, ma di certo i medici sono pronti a interpretare come sempre il ruolo di soggetto di sviluppo sociale che gli è proprio”.
Grande soddisfazione, in chiusura dei lavori, è stata espressa dal Presidente OMCeO di Imperia, Francesco Alberti, promotore (insieme a Maurizio Benato e a Senia Seno, che coordina il gruppo Pari opportunità dell’OMCeO di Imperia) della due giorni. “Registriamo una positività assoluta nel dialogo con i nostri amici francesi. Spero che questo reciproco credito sia utile a tutte le altre esperienze transfrontaliere esistenti o nascenti nell’ambito ordinistico”. Soddisfazione confermata dal francese Schweitzer: “Ancora una volta ringraziamo il dottor Alberti e tutta la FNOMCeO per questa occasione di dialogo, che arricchisce tutti nella possibilità di offrire esperienze reciproche e differenti punti di vista. Ovviamente il ringraziamento non è solo formale. Ora tocca a noi creare un evento dello stesso livello: la prossima volta ci vedremo a Nizza!”
Autore: Redazione FNOMCeO