“I diritti degli individui e il SSN” è l’argomento della relazione che il Vicepresidente della FNOMCeO Maurizio Benato terrà nella giornata inaugurale del 42° Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana Ortottisti Assistenti in Oftalmologia, che avrà luogo a Verona dal 27 al 30 maggio presso l’Hotel S. Marco City Resort, sul tema “Professione ortottista : obiettivi emergenti”.
Una giornata , quella del 27 maggio, in larga parte dedicata al multiculturalismo e alla globalizzazione in sanità e alle patologie oftalmiche emergenti legate al fenomeno migratorio, cui seguirà nei tre giorni successivi un intenso programma scientifico nel corso del quale verrà fatto il punto sulle più recenti acquisizioni in campo oftalmologico.
“La tutela della salute – dice Maurizio Benato – è una grande sfida in cui si devono affrontare diversi piani di ragionamento incentrati non solo sui contenuti scientifico- metodologici propri delle professioni sanitarie, sugli obiettivi da raggiungere e sui modelli e le risorse necessarie, ma anche sugli aspetti giuridico-formali e sul piano delle attese e dei bisogni dell’utenza”.
“Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto un ulteriore fattore di attenzione deriva dalla sempre più forte presenza di comunità multietniche, le quali richiedono non tanto l’integrazione sul piano politico e dei diritti, quanto il riconoscimento del valore delle proprie differenze culturali da cui far derivare diritti differenziati e asimmetrici anche in campo sanitario. Il quadro molto complesso, pertanto, frutto della interrelazione fra un pluralismo dei valori, un pluralismo delle appartenenze e un pluralismo delle culture”.
“La bioetica in generale ma anche l’etica e la deontologia professionale – continua Benato – sono ambiti nei quali le problematiche connesse all’immigrazione sono particolarmente sentite e dove sempre più si avverte la necessità di individuare strategie e regole per facilitare l’organizzazione e il governo del diritto alla salute. Ecco quindi la necessità da parte delle professioni sanitarie di riflettere sulle difficoltà legate alla garanzia di tale diritto e sulle scelte più efficaci per favorire l’avvio di nuovi percorsi assistenziali. Un compito etico da cui non possiamo sottrarci”.
“Solo con l’impegno dei professionisti, infatti, – conclude il Vicepresidente della FNOMCeO – sarà possibile favorire il clima di dialogo tra le diverse etnie esistenti nel nostro Paese e nel contempo contribuire a promuovere il riconoscimento dei diritti umani universali che tutelano l’individuo rispetto alla comunità di appartenenza” .
Autore: Redazione FNOMCeO