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Verso il Convegno “La Scienza medica al servizio dell’umanità”. Antibioticoresistenza: avremo nuove armi contro i batteri? Colloquio con Rino Rappuoli, Direttore Scientifico della Fondazione Biotecnopolo di Siena

1,2 milioni di persone nel mondo, 35mila in Europa, 12mila solo in Italia: tanti sono, secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità e del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), gli esseri umani che, ogni anno, perdono la vita a causa delle resistenze agli antimicrobici. Se non si interviene, entro il 2050 39 milioni di persone potrebbero morire a causa dell’antimicrobico resistenza. Le infezioni resistenti comportano malattie più gravi, meno opzioni terapeutiche e degenze ospedaliere più lunghe, con conseguenti aggravi per i sistemi sanitari: solo in Europa il costo stimato è di 12 miliardi di euro l’anno, 2,4 per il nostro Servizio sanitario nazionale.

“È ora di agire: proteggiamo il nostro presente, difendiamo il nostro futuro”: è una vera e propria call to action lo slogan scelto quest’anno dall’Organizzazione mondiale della Sanità per la Settimana mondiale sull’uso consapevole degli antibiotici, che si celebra dal 18 al 24 novembre 2025. La campagna incoraggia l’uso prudente degli antimicrobici in tutti i settori, umano, animale, agroalimentare, ambientale, e il rafforzamento delle misure preventive contro la resistenza antimicrobica, attraverso un approccio One Health.

Durante la Settimana si svolge anche la Giornata europea, che quest’anno cade il 18 novembre, un’iniziativa europea di sanità pubblica coordinata dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), che fornisce supporto alle campagne nazionali sull’uso prudente degli antibiotici, mettendo a disposizione materiali informativi ed eventi digitali.
Si parlerà anche di queste tematiche al Convegno “La scienza medica al servizio dell’umanità” che, organizzato dalla FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, il 27 e 28 novembre prossimi, vedrà confluire a Roma i massimi esperti nazionali e internazionali sulle nuove frontiere della scienza medica. “Preparedness”, farsi trovare pronti: è questa la parola d’ordine, per affrontare nuove emergenze sanitarie. E a parlarci di “Resistenza agli antibiotici e pandemie, come prepararsi in modo equo” sarà, il 28 novembre, Rino Rappuoli, Direttore scientifico della Fondazione Biotecnopolo di Siena, centro di eccellenza per la ricerca applicata e l’innovazione nel campo delle biotecnologie e delle scienze della vita. A lui abbiamo posto alcune domande.

Professore, gli antibiotici hanno salvato milioni di vite umane, tanto che la loro scoperta è considerata un vero e proprio spartiacque nella pratica medica. Oggi, d’altra parte, l’antimicrobico-resistenza è una delle principali minacce alla salute globale. Come si è arrivati a questo paradosso?

La scoperta degli antibiotici è stata una delle più grandi innovazioni della medicina moderna e il loro uso ha salvato e continua a salvare milioni di vite. Abbiamo pensato che gli antibiotici avrebbero risolto per sempre il problema delle malattie infettive e abbiamo abusato di questa potente arma. Purtroppo, avevamo sottovalutato i microbi: microbi che, che nei 4 miliardi di anni di evoluzione nel nostro pianeta, hanno imparato a sopravvivere nelle condizioni più estreme, e a scambiarsi le informazioni genetiche necessarie per sopravvivere anche in presenza di antibiotici. Questo ha portato alla generazione di batteri che sono resistenti alla maggior parte, e in alcuni casi a tutti, i farmaci che abbiamo.

Che fare, allora, per proteggere il nostro futuro? La ricerca scientifica può venire in nostro soccorso anche questa volta?

In pratica abbiamo perso la battaglia di risolvere le infezioni batteriche usando gli antibiotici come unica arma. Oggi, l’antibiotico resistenza (AMR) è una priorità dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ed è stata indicata come priorità anche dal G7 presieduto dall’Italia nel 2024, sotto la guida del Ministro della Salute, Orazio Schillaci. Abbiamo quindi bisogno di strategie terapeutiche innovative, che siano complementari agli antibiotici e siano in grado di prevenire e curare dove gli antibiotici falliscono. La Fondazione Biotecnopolo ha scelto da tempo di puntare su anticorpi monoclonali, un presidio terapeutico già largamente usato nella cura dei tumori, come arma alternativa contro i batteri resistenti agli antibiotici. Abbiamo già ottenuto risultati promettenti contro batteri come la Klebsiella, un batterio che può causare infezioni nosocomiali, cioè contratte in ospedale, respiratorie (polmoniti) o urinarie, la Shigella, che provoca la dissenteria bacillare (shigellosi), un’infezione intestinale acuta e il Gonococco che causa la gonorrea (una delle malattie sessualmente trasmesse più diffuse al mondo. Klebsiella, Shigella e Gonococco sono annoverati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel suo ultimo Report, tra gli otto “superbatteri” osservati speciali, in quanto molti ceppi sono diventati resistenti alla maggior parte, se non a tutti, gli antibiotici.

A cura dell’ufficio stampa FNOMCeO.

Autore: Ufficio Stampa FNOMCeO

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