• Home
  • Primo Piano
  • Verso le elezioni regionali/4: Veneto. Sanità, i tre candidati la vogliono così

Verso le elezioni regionali/4: Veneto. Sanità, i tre candidati la vogliono così

Luca Zaia (Lega Nord-Liga veneta); Giuseppe Bortolussi
(Pd); Antonio De Poli (UdC). Sono i tre candidati che corrono per
la Presidenza della Regione Veneto. Si confrontano e si scontrano,
senza esclusione di colpi, ma in maniera molto civile, senza
esagerazioni, senza cadute di stile. In Veneto, forse più che altrove, è
confronto sui programmi, sulle idee, a volte diverse, ma messe in campo
dai candidati per fornire agli elettori la loro visione della Sanità
futura in una regione in cui, come la Lombardia, anche se con
caratteristiche diverse, è efficiente un servizio sanitario regionale
portato a modello.

Zaia: il Veneto delle cure alla persona e
alla famiglia

Il candidato del centrodestra Luca Zaia, Ministro
dell’Agricoltura, ambientalista, No Ogm, punta molto nel suo programma
sui grandi temi dell’economia, del lavoro, dell’agricoltura moderna per
descrivere “il Veneto che vogliamo”, un suo slogan della campagna
elettorale. Ma non si risparmia nel descrivere la sua idea di Sanità:
“Affermiamo il valore universalistico del diritto alla salute e al
benessere e confermiamo l’attuale modello socio-sanitario veneto,
caratterizzato dalla prevalenza del servizio pubblico nell’erogazione
dei servizi sanitari in sinergia con l’offerta dei privati”.

Chiara
dunque l’opzione a favore del pubblico, garanzia per una Sanità equa e
per tutti, che tuttavia, nella prossima legislatura, necessita di una
messa a punto in alcuni aspetti, che Zaia riassume così: “Gli obiettivi
prioritari sono quelli di ridurre le liste d’attesa in sanità,
migliorando i servizi attraverso una riorganizzazione strutturale con il
fine di abbattere e ottimizzare costi e apparato burocratico nelle
Aziende ULSS e realizzando altresì una seria riforma finalizzata ad una
vera analisi del sistema di acquisto e controllo delle prestazioni
specialistiche ed ospedaliere esistente nelle aziende medesime; di
graduare la rete ospedaliera secondo livelli di specialità e secondo
esigenze di prossimità; di attuare una revisione territoriale delle
Aziende Sanitarie Locali basata sui bisogni locali e tenendo conto degli
elementi demografici e geografici”.

Entrando di più nel merito,
Zaia indica anche il percorso per la Sanità veneta nella prossima
legislatura: “E’ prioritario implementare i servizi nel territorio per
le emergenze-urgenze e per l’assistenza specialistica ambulatoriale,
favorendo i servizi di Day Hospital e Day Surgery rispetto al ricovero.
La nuova legge regionale di Piano Socio Sanitario, chiamata a definire
in modo chiaro le competenze della Regione in materia di salute, sarà un
momento qualificante della prossima legislatura. Altrettanto
qualificante sarà il potenziamento della rete di strutture per persone
non autosufficienti e disabili, nonché l’attivazione di una rete a
tecnologia avanzata di servizi per la prescrizione di farmaci, terapie e
cure che colleghi medici di base con le strutture socio-sanitarie
abbattendo tempi e disagi per il paziente”.
Zaia ha una sua idea
anche in tema di ricerca e di servizi sociali, specialmente per la
popolazione anziana: “La Regione Veneto stanzierà fondi per lo sviluppo
della ricerca medica scientifica e per l’introduzione di tecnologie
all’avanguardia; favorirà, altresì, la cura a casa degli ammalati
attraverso l’assistenza domiciliare, la tutela dei soggetti fragili, lo
sviluppo della prevenzione, il maggior coinvolgimento dei cittadini con
la collaborazione del volontariato.

Nel settore dei servizi
sociali sarà necessario approvare la nuova legge quadro regionale per la
realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi alla
persona. Se la famiglia è il centro dello sviluppo, i nostri anziani
sono il cuore della famiglia, protagonisti della vita nei nostri
quartieri e nelle nostre città al centro di una relazione virtuosa tra
passato e futuro: fortunatamente le migliori condizioni di vita e di
invecchiamento fanno sì che gli anziani siano sempre più una risorsa
positiva per la nostra società e lo saranno  ancor più se attueremo
politiche per l’invecchiamento attivo, con azioni sempre più efficaci
finalizzate al raggiungimento e alla garanzia di una vita più lunga e di
migliore qualità. Una Regione che funziona sa prendersi cura delle
persone anche quando non sono più autosufficienti o presentano problemi,
non lasciando sole le famiglie nel sostenere responsabilità gravose e
complesse”.

Bortolussi: potenziare la Sanità anche per
creare lavoro

Giuseppe Bortolussi (Pd) ha la sua provenienza dal
mondo dell’artigianato e della piccola impresa. In fasi diverse, è stato
assessore al Commercio e alle Attività produttive al Comune di Venezia.
Come si dice, è la persona giusta per parlare di alcuni argomenti che
riguardano la vita dei cittadini, e in questo momento l’argomento
centrale è proprio quello del lavoro. Per Bertolussi, anche la Sanità,
se potenziata e resa più efficiente, può essere un settore in grado di
creare posti di lavoro. Bertolussi parte da una premessa, che lo
accomuna agli altri candidati: “Il sistema sanitario della nostra
regione è uno dei più efficienti d’Europa”. E aggiunge: “Ma
l’invecchiamento della popolazione crea una domanda crescente di
assistenza. Per affrontarla, serve una strategia coerente. Approvare il
Piano Socio Sanitario, ad oggi ancora assente. Migliorare la quantità e
la qualità dei servizi sanitari offerti uniformando il sistema
informatico di tutte la Aziende sanitarie regionali. Ridurre i tempi di
attesa per le visite diagnostiche e specialistiche. Offrire sostegno
economico alle famiglie impegnate nell’assistenza verso disabili e non
autosufficienti. Potenziare i servizi per la cura e l’assistenza (dalla
prima infanzia agli anziani) per favorire ulteriormente l’ingresso e la
presenza delle donne nel mercato del lavoro”.

A conferma del suo
impegno per il mondo del lavoro, Bertolussi si è interessato di uno
degli episodi più gravi accaduti in Veneto negli ultimi tempi: la crisi
della Glaxo, con la conseguente ricaduta sui livelli occupazionali.
Incontrando recentemente una delegazione di ricercatori, Bertolussi ha
così sintetizzato il suo pensiero: “La situazione dei ricercatori della
Glaxo di Verona è gravissima. Il Veneto paga un prezzo sociale e
occupazionale pesante e rischia la fuga dei cervelli. Dovere della
politica è di garantire la massima attenzione alle famiglie colpite
dalla crisi, evitando però promesse irrealistiche”.Con il suo senso
della concretezza, Bortolussi avanza proposte: “Mi è stata esposta una
situazione oggettivamente disperata. Il problema immediato è quello di
un costo sociale e occupazionale estremamente serio. Verso il quale
l’attivazione degli ammortizzatori sociali è necessaria, ma non
risolutiva. Il problema più generale è un altro: con la chiusura del
centro di ricerca, il Veneto e Verona non sono solo condannate a perdere
un know how altamente qualificato. Il rischio concreto è quello della
fuga dei cervelli, con ricercatori che potrebbero essere costretti a
ricercare all’estero un posto di lavoro. È interesse del nostro sistema
regionale impedire che questo avvenga. C’è in gioco il presente, ma
soprattutto il futuro”.

E il futuro significa anche ricerca, un
tema che Bortolussi tratta così: “Investire sulla formazione in ogni suo
aspetto, fino all’Università di eccellenza, significa creare dei
cittadini capaci di vincere le sfide del futuro. Una struttura formativa
all’avanguardia è essenziale per il Veneto di domani. Creare una vera
rete tra i poli universitari del Veneto per condividere le risorse umane
ed ottimizzare quelle economiche. Promuovere la cooperazione con le
realtà d’avanguardia nel mondo internazionale della formazione.
Incentivare l’ incontro tra il sistema della formazione (scuola
secondaria, università, specializzazioni) e mercato del lavoro,
attraverso azioni di coordinamento che coinvolgano le strutture di
collocamento sia private sia pubbliche. Rafforzare il rapporto tra
università e mondo dell’impresa. Sostenere la candidatura del Veneto
capitale europea della cultura per il 2019”.

De Poli (UdC):
cittadino e famiglia al centro del sistema
L’obiettivo è
migliorare la qualità della vita dei cittadini. Antonio De Poli (UdC),
gioca la sua candidatura alla presidenza del Veneto toccando i temi più
cari alla sua formazione politica, puntando sul miglioramento del
rapporto tra cittadini e sistema sanitario. De Poli precisa la sua idea
di Sanità: “Mettere il cittadino al centro delle cure primarie h 24:
organizzare la rete delle Medicine Generali, dei medici di Base e
famiglie con i volontari”. Sulla strategia da adottare nella prossima
legislatura, De Poli indica alcune linee di intervento: “Adottare il
nuovo piano socio-sanitario regionale favorendo il sistema dei centri
regionali di eccellenza e garantendo una rete ospedaliera omogenea sul
territorio, a sostegno dell’integrazione socio-sanitaria con attenzione
alla domiciliarità e alle politiche alla persona”.

Ma per fare
questo, per avvicinare la Sanità ai cittadini, occorre integrare
l’attuale rete dei servizi, pur se già efficiente: “Attivare degli
“ospedali di comunità” per una dimissione graduale e protetta”.

Nella
testa di De Poli c’è l’attenzione per i territori, dove occorre portare
maggiori servizi per una maggiore possibilità di accesso dei cittadini:
“Qualificare la rete e i servizi extraospedalieri specializzati per
categorie di patologie (Alzheimer, disagio psichico, stati
semivegetativi…)”. Servizi più diffusi sul territorio vuol dire anche un
decongestionamento dell’ospedale e del Pronto soccorso, dando una
svolta all’annoso problema delle liste di attesa.

Per De Poli,
ecco cosa si deve fare: “Dare soluzioni ai ritardi attraverso una
migliore organizzazione del personale, responsabilizzando i medici di
base e rafforzando il convenzionamento con le strutture territoriali
accreditate”.
La Regione ha compiti di legislazione e di
programmazione. Alla Regione spettano le decisioni ‘politiche’, anche
per la scelta dei manager di Asl e ospedali. Dice De Poli che occorrono
“nuove norme per le nomine delle direzioni strategiche delle Az. ULSS”. E
dato che l’attenzione verso il cittadino deve essere globale, De Poli
sostiene che occorre “potenziare le campagne di prevenzione e di
formazione sanitaria”. Riporatndo l’intero tema alla dimensione
regionale, De Poli conclude che nella prossima legislatura occorre
puntare in alto e “costituire l’azienda unitaria dei servizi alla
persona”. 

Autore: Redazione FNOMCeO

© 2023 - FNOMCeO All Rights Reserved. Via Ferdinando di Savoia, 1 00196 ROMA CF: 02340010582

Impostazioni dei Cookie.