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Violenza contro gli operatori sanitari, il Senato approva il Disegno di Legge. Anelli (FNOMCeO): “Unanimità del voto segnale importante, dedichiamo l’approvazione a tutte le vittime. Ora portare a compimento rivoluzione culturale su sicurezza e ruolo del medico”

“Soddisfazione” per l’approvazione in via definitiva, avvenuta all’unanimità da parte del Senato, del Disegno di Legge sulla sicurezza degli operatori sanitari e socio-sanitari nell’ambito delle loro funzioni.

Ad esprimerla, la Federazione degli Ordini dei Medici (FNOMCeO), per voce del suo Presidente Filippo Anelli, che dichiara: “Dedichiamo questo risultato a Paola Labriola e a tutte le colleghe e i colleghi vittime di violenza”.

“L’approvazione all’unanimità da parte di tutte le forze politiche, pur con alcuni suggerimenti migliorativi esposti durante le dichiarazioni di voto, è un segnale importante, sintomo dell’inizio di quella rivoluzione culturale da noi auspicata e sostenuta, che ha portato a prendere coscienza del problema – afferma Anelli -. È il segno anche di quell’unità di intenti che la Politica sa e deve saper trovare di fronte a questioni di interesse comune, come ha dimostrato di fronte alla fase acuta dell’emergenza Covid-19”.

“Ringraziamo dunque la Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, che si è dimostrata sensibile alla tematica e ha sostenuto la calendarizzazione in Aula in tempi rapidi; il Vicepresidente Ignazio La Russa, che ha condotto la seduta; e tutti i Senatori e, prima di loro, i Deputati per il lavoro svolto in questi due anni. Un grazie particolare al Ministro della Salute, Roberto Speranza, che si è impegnato fattivamente per sostenere l’iter, coinvolgendo i professionisti nel merito dei contenuti.  E ai suoi predecessori, il Ministro Giulia Grillo, che si fece promotrice del provvedimento in Consiglio dei Ministri, l’8 agosto 2018, e il Ministro Beatrice Lorenzin, che accolse la nostra proposta di un Osservatorio che vedesse il contributo dei professionisti. Osservatorio che, ripristinato dal Ministro Speranza, viene ora istituito per Legge. Uno strumento importante, perché permette di monitorare le situazioni di maggior rischio è di attuare con rapidità e flessibilità gli opportuni correttivi”.

“Bene anche la procedibilità d’ufficio per questi reati e l’aumento delle pene, strumenti che possono essere di dissuasione e prevenzione delle aggressioni, e la Giornata in onore delle vittime della violenza, di forte valore simbolico e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica – aggiunge ancora -. Nel complesso una buona legge, che costituisce un primo passo importante nella lotta contro questo problema che affligge la nostra sanità”.

“Ora occorre portare a compimento quella rivoluzione culturale che deve vedere, da una parte, la sicurezza dei professionisti sanitari come un diritto dei lavoratori, e non come una concessione, presupposto ineludibile del diritto dei cittadini alla sicurezza delle cure – auspica. E, dall’altra parte, deve riconoscere, nel medico, l’alleato del cittadino per la sua Salute, e non il terminale su cui sfogare la frustrazione per le lacune e le inefficienze dei sistemi sanitari”.

“È dunque il momento di rivedere le organizzazioni, iniziando dalla sicurezza delle sedi per arrivare all’efficientamento dei sistemi, all’eliminazione delle liste d’attesa, all’aumento del personale con il miglioramento dei turni di servizio e la velocizzazione della presa in carico dei pazienti e della risposta alle loro domande di salute. È il momento di una vera riforma del Servizio sanitario nazionale – conclude -. Ed è il momento di porre nel giusto ruolo l’informazione e la comunicazione rivolta al cittadino, perché torni a percepire il medico come il suo alleato contro la malattia e non come un nemico”.

Un tema, questo, caro alla FNOMCeO, che ha messo in campo diverse campagne di comunicazione e ha sostenuto la produzione del docufilm “Notturno”, che, distribuito gratuitamente su Amazon prime, racconta il turno di notte di una guardia medica. Una notte tra luci e ombre, dove ogni richiesta d’aiuto può trasformarsi, repentinamente e senza preavviso, in un pericolo, ogni paziente in un possibile aggressore. Ma dove, nonostante le giustificate inquietudini, la dottoressa continua a portare a termine il proprio compito.

 

Ufficio Stampa e Informazione FNOMCeO
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05/08/2020

Autore: Ufficio Stampa FNOMCeO

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