Sono sinora due i progetti di Legge, presentati uno alla Camera e uno al Senato, per arginare la violenza contro medici e operatori sanitari. Il Parlamento non resta insensibile di fronte all’escalation di aggressioni contro i professionisti della Sanità, denunciata dalla Fnomceo, la Federazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, dalla Fnopi, quella degli Infermieri, dalle altre Federazioni degli Ordini, dalle Organizzazioni sindacali, e corre ai ripari.
Il 7 giugno, come annunciato nella seduta del 13, l’onorevole Roberto Novelli (FI) ha presentato alla Camera la proposta di Legge «Modifica all’articolo 61 del codice penale e altre disposizioni per la tutela della sicurezza degli operatori sanitari» (704). La sera stessa del 13 l’onorevole Novelli ha consegnato il testo nelle mani del presidente della Fnomceo Filippo Anelli. La proposta di Legge inserisce tra le circostanze aggravanti comuni, previste all’articolo 61 del Codice Penale, l’avere, nei delitti non colposi, commesso il fatto contro un operatore sanitario nell’esercizio delle sue funzioni. Inoltre contempla norme sulla video sorveglianza delle strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private.
Al Senato invece, già a fine maggio, la senatrice Maria Rizzotti, sempre di Forza Italia, aveva presentato un analogo disegno di Legge. Due i punti fondamentali: l’equiparazione del reato di aggressione a un operatore sanitario a quella di violenza e minacce a pubblico ufficiale e la reintroduzione delle postazioni di polizia all’interno dei pronto soccorso degli ospedali. Proprio ieri, i risultati di un’indagine di Anaao-Assomed, il sindacato dei Medici e dirigenti del Servizio sanitario nazionale, mostravano un quadro drammatico: due medici ospedalieri su tre dichiaravano infatti di aver subito almeno un’aggressione, fisica o verbale.
Anche i deputati della Commissione Affari Sociali del Movimento 5 Stelle si sono dimostrati sensibili a questa tematica così cogente e disponibili a un’interlocuzione con gli Ordini, per trovare una soluzione da un punto di vista legislativo. A breve, un incontro con la Fnomceo.
“Apprezziamo ogni iniziativa utile a calmierare questo grave clima di violenza contro i nostri Colleghi – dichiara il presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli -. In particolare apprezziamo l’attenzione dimostrata a livello parlamentare e, ne siamo convinti, anche governativo su questa tematica. Dobbiamo lavorare fianco a fianco con le istituzioni. Quello che occorre non sono solo pene più severe per chi aggredisce un operatore sanitario. Servono interventi strutturali, perché i professionisti aggrediti sono il terminale del rancore contro le carenze dei servizi sanitari, le liste d’attesa, le prestazioni negate, le sedi e le strumentazioni inadeguate. Dobbiamo andare alla radice del problema, riprenderci e dare nuovo valore al nostro Servizio Sanitario Nazionale, che deve tornare ad essere universale, efficace, efficiente, solidaristico ed egualitario”.
Autore: Ufficio Stampa FNOMCeO