“Guardiamo al futuro: l’atleta al centro”. Questo il tema del dibattito che a Roma, dal 30 novembre al 3 dicembre, ha visto impegnato il XXXV Congresso della Federazione medico sportiva italiana (Fmsi).
Durante il congresso sono stati sottolineati come centrali nella politica della federazione i temi dell’importanza della figura dell’atleta e della sua salute, della specificità della professione del medico sportivo e delle questioni pratiche che toccano quotidianamente il territorio; inoltre sono stati approfonditi argomenti quali i futuri cambiamenti legislativi, il ruolo del medico sociale e le problematiche non cardiologiche sempre più diffuse tra gli sportivi. La discussione si è concentrata anche sull’interpretazione delle normative riguardanti le cinque certificazioni dell’idoneità sportiva (di cui quattro obbligatorie) regolamentate dal Ministero della Salute.
Sono attualmente obbligatori:
il certificato di attività agonistica, di durata annuale o biennale, obbligatorio per tutti i soggetti tesserati a una Federazione sportiva,specifico per ogni sport o disciplina praticata e ottenuto tramite una visita che è gratuita per minori e disabili;
il certificato per attività non agonistica, di validità annuale e obbligatorio, ad esempio, per gli alunni che svolgono attività fisico-sportive organizzate dalle scuole nell’ambito delle attività para-scolastiche;
il certificato per l’attività sportiva di particolare ed elevato impegno cardiovascolare, necessario per i partecipanti (non tesserati a Federazioni sportive) a manifestazioni non agonistiche o di tipo ludico-motorio che prendano parte a gare di specialità di fondo;
il certificato per l’attività sportiva agonistica praticata da atleti disabili.
Non è obbligatorio il certificato perl’attività ludico motoria ed amatoriale, che tuttavia può essere richiesto da palestre o altri impianti sportivi a fini assicurativi
Autore: Redazione FNOMCeO