20-21 Novembre. Giornate Irpine di Odontoiatria

Le
Giornate Irpine di Odontoiatria giungono alla XII edizione e anche quest’anno il programma si caratterizza per l’alto
profilo degli interventi e per le tematiche proposte, di ricaduta diretta sulla
formazione e per un’applicazione pratica nella professione. L’evento, che si
terrà il 20 e 21 Novembre 2015 ad
Avellino
, è promosso dalla CAO
provinciale di Avellino in collaborazione con la II Università degli Studi di Napoli e la sezione Andi locale. Al tesoriere FNOMCeO, Raffaele
Iandolo, alcune domande di inquadramento sull’evento.

Quali le principali novità
quest’anno? C’è già qualche anticipazione sui programmi futuri?

L’evento, che si articola in 2 giornate, tratterà diverse
tematiche sempre con un taglio clinico pratico: la terapia mucogengivale, dalla
parodontologia all’implantologia, l’inquadramento diagnostico, gli aspetti di
prevenzione e trattamento delle patologie perimplantari, i nuovi approcci nei
trattamenti delle parodontiti e delle perimplantiti. A seguire, nella seconda giornata
il dibattito spazierà sui rischi generali delle riabilitazioni protesiche. In
questi anni, nelle molte edizioni che si sono svolte, è stato dato ampio spazio
alla chirurgia e all’implantologia; sicuramente nei prossimi anni stiamo
lavorando su un’idea importante: un evento multidisciplinare che coinvolga le
varie branche dell’ odontoiatria, nell’ambito
di trattamenti complessi e con le diverse competenze.

L’evento
organizzato si configura come un’occasione di alta formazione: come si ottiene
oggi e quali le finalità di questo impegno che è verso tutta la Professione?

L’evento
è accreditato ECM. Ma questo è solo un punto di arrivo. Come già detto l’evento
si rivolge all’aspetto clinico pratico spaziando nelle varie branche
dell’odontoiatria: cioè il criterio di apprendimento che è stato scelto è
interamente rivolto agli aspetti pratici; in altre parole il discente deve
portarsi a casa qualcosa che sia applicabile da subito nella sua attività. Il
processo di formazione secondo me non deve partire dai criteri della formazione
continua intesi come parametri e griglie di partenza, ma deve arrivare,
attraverso un’analisi precisa e attenta di temi ed interventi, a rispondere a
questi criteri. In altri termini non basta adagiarsi su un riconoscimento
formativo ECM per fare dell’alta formazione: bisogna dare valore a questa
“dizione” impegnandosi concretamente sul fronte della proposta di argomenti ed
interventi. Non è il luogo dell’evento, la presenza di sponsor, o la "pubblicità"
di tecniche nuove a dare la misura di un’alta formazione: è la qualità dei
temi, degli interventi a tracciare il percorso di un aggiornamento di alto profilo,
critico, neutrale ed efficace.

E qual
è lo spirito di queste giornate alla luce delle questioni che si dibattono in
questo momento in ambito politico sanitario: citiamo ad esempio il grande tema
dell’appropriatezza.

Per partire da quest’ultimo concetto nel caso dei liberi professionisti l’obbligo
dell’appropriatezza è per così dire implicito, perché altrimenti si è “fuori mercato”. Se caliamo più in generale questo concetto nella
nostra Professione senza dubbio stiamo assistendo ad un vero assalto
alla competenze del medico ed anche i provvedimenti presi attualmente dal Governo certamente non vanno in una direzione opportuna, che non può che essere quella della tutela della salute
pubblica; né tanto meno vedo in questi provvedimenti criteri di risparmio economico funzionali e
ragionevoli. Si dimentica che al centro
della nostra Professione c’è sempre il rapporto col paziente ed è questo il vero
nodo cruciale della motivazione e della preoccupazione ordinistica: la salute
del cittadino.

Autore: Redazione FNOMCeO

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