• Home
  • News
  • Trieste prima città italiana “libera dalla contenzione”

Trieste prima città italiana “libera dalla contenzione”

Dopo la battaglia portata avanti negli anni ‘70 per liberare, con la riforma Basaglia, i malati mentali da camicie di forza ed elettrochoc, Trieste vince la sfida legata alla libertà e tutela dei diritti degli anziani nelle case di riposo, e diventa la prima città italiana “libera dalla contenzione”, nel rispetto dell’articolo 13 della Costituzione.

Battaglia, racconta Claudio Pandullo, presidente dell’Ordine dei Medici giuliano, iniziata più di 7 anni fa nel comparto infermieristico e accolta dalle strutture mediche, che si riferisce non solo alla pratica di legare anziani e malati ai letti, ma anche di “controllarli” con farmaci.

Dopo il convegno del 29 novembre, che ha riunito i medici contrari alla contenzione del malato se non come extrema ratio, l’iniziativa ha incassato l’appoggio soddisfatto del Comune in un incontro ufficiale tenutosi lo scorso 21 dicembre.

“Siamo al vostro fianco – ha detto nell’occasione il sindaco Roberto Cosolini a dirigenti, medici e infermieri dell’Azienda sanitaria – per la tutela dei diritti nel campo della salute, in particolare dei più deboli”.

“Siamo l’unica città in Italia – sottolinea Maila Mislej, direttore del Servizio infermieristico aziendale dell’Ass – che non pratica più la contenzione meccanica e farmacologica nelle 90 case di riposo pubbliche e private del territorio, con 3mila anziani”.

Risultato, spiega Mislej, assicurato dai controlli nelle strutture, ma ottenuto soprattutto con la formazione del personale: la contenzione andava rimossa in primis dalle menti degli operatori ai quali per anni era stata presentata come efficace.

“Per chi lavorava in ospedale da tempo – dice Pandullo – la contenzione era una pratica normale. Grazie alla nostra battaglia vi è adesso una presa di coscienza che condanna l’uso indiscriminato di questa pratica”.

Ma, ricorda l’assessore Laura Famulari, se nelle strutture comunali il principio di non contenzione è ora inserito nella Carta dei valori, dall’altro, sostiene Mislej, basta oltrepassare l’Isonzo e il Timavo per ritrovare la contenzione come pratica diffusa. Trieste, dunque, è città pilota in questa battaglia culturale.

(nella foto, partendo da sinistra: Livia Bicego, servizio infermieristico del DDD ASS1 Pier Riccardo Bergamini, medico legale ASS1; Dino Trento, vicepresidente OMCeO Trieste; Claudio Pandullo, presidente OMCeO Trieste; Maila Mislej, responsabile servizio infemieristico ASS1; Roberto Cosolini, sindaco del Comune di Trieste; Laura Famulari, assessore della Sanità e della Politiche sociali del Comune di Trieste; Adele Maggiore, direttore sanitario ASS1; Costanza Santin, dirigente OMCeO Trieste)

Autore: Redazione FNOMCeO

© 2023 - FNOMCeO All Rights Reserved. Via Ferdinando di Savoia, 1 00196 ROMA CF: 02340010582

Impostazioni dei Cookie.