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Al via la sperimentazione sulla valutazione della formazione per i medici

Ministero della Salute, Regioni, Ordini, Università e Società scientifiche avvieranno una sperimentazione sulla valutazione della formazione in medicina. È quanto si sono impegnati a fare i rappresentanti istituzionali intervenuti alla tavola rotonda cui ha partecipato la FNOMCeO, tenutasi nell’ambito delle “Giornate di approfondimento sulla formazione del medico” promosse dall’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Bari. E’ infatti emersa l’importanza di introdurre meccanismi di valutazione della formazione, che verifichino quanto questa impatti sulla professione del medico, se i corsi sono attinenti all’operatività quotidiana del professionista, se migliorano la qualità dell’assistenza. In Europa l’Italia è infatti all’avanguardia come sistema di formazione, ma manca di un sistema di valutazione della formazione.

Per questo tutti i partecipanti al dibattito si sono impegnati a collaborare ad una sperimentazione sulla valutazione delle competenze, che sarà avviata nel corso di quest’anno dalla Regione Sardegna, grazie alla disponibilità manifestata da Luigi Arru, ex Presidente dell’OMCeO di Nuoro e assessore alla Salute della Regione Sardegna.

La sperimentazione sarà avviata in una o due discipline, con protocolli e indicatori che verranno stilati da una commissione tecnica cui parteciperà anche la FNOMCeO. L’impegno è di re-incontrarsi a Bari tra un anno per presentare e discutere i risultati della sperimentazione.

Nel corso del convegno Rossana Ugenti, Direttore generale delle professioni sanitarie e delle risorse umane del Servizio Sanitario Nazionale presso il Ministero della Salute, ha inoltre annunciato il passaggio della laurea in medicina a 5 anni, al posto dei 6 attuali. Il Ministero recepirà così nel 2016 la Direttiva europea 2013/55 che consente agli stati membri di ridurre gli anni del corso di laurea in medicina da 6 a 5, lasciando invariato il numero di ore formative. Secondo quanto annunciato nell’ambito del convegno, il numero delle ore formative dovrebbe essere di 5 mila, contro le 5.500 dell’attuale corso di laurea in medicina in 6 anni.

La notizia va nella direzione di un ciclo di studi complessivamente più breve, che allinei l’Italia agli altri paesi europei. In un contesto di libera circolazione dei medici, così come dei pazienti, l’Europa è un unico grande mercato in cui i professionisti del nostro paese devono confrontarsi con colleghi stranieri.

In Germania i medici entrano nel mondo del lavoro a 26 anni, inFrancia e Inghilterra tra i 26 e i 28 anni, in Italia riescono ad accedere alla professione solo tra i 31 e i 32 anni. Gli effetti del passaggio da 6 a 5 annidi laurea annunciato oggi si sommano alla riduzione di un anno delle specializzazioni, recentemente ottenuta grazie ad un intervento del Ministro Giannini.

“Nella direttiva che sarà recepita a gennaio 2016 il corso di laurea in medicina sarà ridotto a 5 anni. Già a febbraio 2015 c’è stato il riordino delle scuole di specializzazione riducendo gli anni per specializzarsi. Ma bisognerebbe anche ridurre il numero di accesso a medicina”– dichiara Rossana Ugenti –  Quest’anno ci sono state 6000 borse per la specialistica a fronte di 9000 laureati. Bilanciare gli interessi conl’Università non è facile: quest’anno c’è già stata la riduzione del numero di accesso per non avere disoccupati.”

Autore: Redazione FNOMCeO

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