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Congresso Amsi. Foad Aodi: 10 mila richieste di medici, infermieri e fisioterapisti all’Amsi in 3 anni. Urgono soluzioni per garantire la salute e la sicurezza di tutti, professionisti e pazienti

Amsi: entro il 2030 necessitano 130 mila medici per carenza di specialisti, precariato, pensione, aggressioni e fuga all’estero.


Roma, 02.12. Si è svolto presso la clinica Ars Medica sabato 30.11 il Congresso Amsi, con grandissimo successo di partecipazione e contributo scientifico illustrato da relatori e moderatori professionisti della sanità, italiani e di origine straniera – dimostrando ancora una volta l’importanza di integrazione, collaborazione e scambio socio-sanitario di tutti gli attori del mondo sanitario. Il Programma scientifico ha trattato l’argomento di Traumatologia Stradale; Diagnosi, trattamento chirurgico e riabilitativo accreditato con 6 Ecm per tutte le professioni.

Prima dell’inizio del Programma Scientifico il Fondatore e presidente Amsi Foad Aodi, insieme al Portavoce dell’Amsi Petre Mihai Baleanu e al Segretario Generale dell’Amsi Kamran Paknegad, alla presenza e partecipazione della Vice Presidente della FNOPI Ausilia Pulimeno, hanno illustrato le statistiche Amsi in collaborazione con il Movimento Uniti per Unire e l’Unione Medica Euro Mediterranea (UMEM) riguardo il fenomeno della carenza dei professionisti della sanità – un fenomeno alquanto preoccupante, dato che si sta sviluppando contemporaneamente a un altro problema abbastanza grave: la sempre più crescente richiesta di medici italiani di trasferirsi all’estero. Un argomento di ineludibile importanza, dato che entro il 2030 saranno circa 130 mila i medici di cui si avrà bisogno sia nel settore pubblico che in privato in base alle richieste giunte all’Amsi, al numero delle strutture e alle condizioni socio-economiche di ogni regione. Dal 1 gennaio 2017 fino al 31 ottobre 2019 sono stati, infatti, richiesti all’Amsi 10 mila professionisti della sanità: in particolare, 6000 medici, 3000 infermieri e 1000 fisioterapisti. Per quanto riguarda i medici, la Regione che ha avanzato le richieste maggiori è il Veneto (600), seguita dal Piemonte (600), Lombardia (500), Puglia (500), Lazio (500), Toscana (400), Campagna (400), Emilia Romagna (400), Sicilia (200), Molise (300), Abruzzo (200), Liguria (200), Trentino Alto Adige (100), Umbria (300), Marche (200), Calabria (100), Basilicata (100), Valle d’Aosta (100), Friuli Venezia Giulia (150) e Sardegna (150). Le specializzazioni maggiormente richieste sono inerenti al campo dell’Anestesia, Ortopedia, Medicina d’urgenza e Pronto Soccorso, Radiologia, Chirurgia, Neonatologia, Ginecologia, Pediatria, Cardiologia, Neurochirurgia, Geriatria, Medicina sportiva, Medici nelle località turistiche e anche Medici di famiglia.

In base alle richieste giunte all’Amsi e all’analisi del fenomeno regione per regione, sia nel pubblico che nel privato, il fabbisogno di ogni regione di medici entro il 2030 sarà così ripartito: Lazio (16mila), il Veneto (13mila), Piemonte (11mila), Lombardia (10mila), Emilia Romagna (10mila), Puglia (9mila), Toscana (6mila), Campania (6mila), Sicilia (6mila), Molise (5mila), Abruzzo (5mila), Liguria (5mila), Umbria (5mila) , Marche (4mila), Calabria (4mila), Friuli Venezia Giulia (4mila), Sardegna (3mila) , Basilicata (3mila), Valle d’Aosta (3mila) e Trentino Alto Adige (2mila). Inoltre mancheranno, sempre entro il 2030, 75 mila infermieri e 35 mila fisioterapisti per colpa del precariato e sotto pagamento sia nel privato che nel pubblico.

«Dal mondo politico urgono soluzioni e mantenere le promesse riguardo la carenza dei medici ,ci dispiace ripetere che le nostre proposte e richieste ad oggi sono poco ascoltate; bisogna creare le condizioni favorevoli nell’ambito lavorativo e della ricerca universitaria (urgono 10 mila borse di specializzazione e assumere i medici specializzandi) per portare in controtendenza questi dati, contrastando i bassi salari, il precariato, gli episodi di aggressione nei confronti dei professionisti della sanità, lo sfruttamento lavorativo e la dilagante burocrazia che, purtroppo, si espande sempre più nell’ambito dell’esercizio della professione medica – ha dichiarato il Fondatore dell’Amsi e di Uniti per Unire e Membro del GDL Salute Globale FNOMCeO, Foad Aodi – È necessario sostituire specialisti che vanno in pensione, contrastare la cosiddetta ‘fuga dei cervelli’ e abbreviare il periodo del riconoscimento dei titoli di studio esteri e consentire ai medici stranieri, i quali hanno esercitato la professione in Italia da più di 5 anni e non possiedono la cittadinanza italiana, di poter sostenere concorsi pubblici e stipulare contratti a tempo indeterminato almeno per 5 anni.

Ringraziamo la Vice Presidente FNOPI Ausilia Pulimeno per il suo prezioso e apprezzato intervento e di aver appoggiato in pieno tutte le nostre proposte avanzate e per la disponibilità a intensificare la proficua collaborazione da anni. Ringraziamo inoltre tutti i Ministri, Vice Ministri,  Sottosegretari Sindaci, FNOMCeO e FNOPI che hanno inviato i loro messaggi al congresso Amsi, e ringraziamo il Vice Ministro della Salute Senatore Pierpaolo Sileri per il suo messaggio tramite il quale conferma la sua attenzione e impegno, insieme al Ministero della Salute, riguardo le questioni della carenza dei medici, fuga all’estero ed i concorsi pubblici per i medici stranieri senza cittadinanza definita dallo stesso Sileri “Istanza di civiltà”.

Autore: Redazione

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