AMCI, ISDE, FNOMCeO. Quattro contributi per l’enciclica “Laudato si'”

Il 4 ottobre, per la festività di San Francesco, l’enciclica Laudato si’ (disponibile a questo link) verrà proposta in una nuova edizione.

Associazione Medici Cattolici, ISDE Italia e FNOMCEO propongono una introduzione e tre prefazioni al testo, con l’obiettivo di rinnovare l’interesse del mondo medico su questa enciclica che, nonostante sia stata promulgata nel 2015, è sempre più attuale.

Di seguito alcuni passi dei documenti di Ascolese (AMCI) e Rivezzi (ISDE Campania), ideatori dell’iniziativa, del presidente AMCI, Boscia, del presidente ISDE Italia, Roberto Romizi, e del presidente FNOMCeO, Filippo Anelli.

È stato inoltre previsto un indirizzo email medicilaudatosi@gmail.com per richiedere i documenti integrali, disponibili anche in allegato, e per ricevere informazioni su iniziative attinenti le tematiche collegate a questioni climatico-ambientali con ricadute sociali e sanitarie.

 


Mario Ascolese Gaetano Rivezzi
Presidenti AMCI e ISDE Regione Campania

La nostra salute non è separata dalla salute dell’ambiente in cui viviamo. Oggi, le ferite che stiamo provocando all’ Ambiente si manifestano drammaticamente in una crisi ecologica senza precedenti, che interessa il suolo, l’aria, l’acqua e, in genere, l’ecosistema in cui gli esseri umani vivono.

Noi AMCI (Associazione Medici Cattolici Italiani) e ISDE (Associazione Italiana Medici per l’Ambiente) a seguito di un protocollo d’intesa  lanciamo dalla Campania, una delle regioni più maltrattate d’Italia, un Progetto Editoriale che vorrebbe portare a tutto il mondo sanitario l’enciclica Laudato Si di Papa Bergoglio affinché ogni futuro medico possa ricevere, insieme al giuramento di Ippocrate, un prezioso volume della meravigliosa Enciclica che possa quindi affiancare la Salvaguardia del Creato alla Professione Medica. È necessario, quindi, che il Medico conosca i principi generali della Tutela della Salute, della Tutela ambientale e della Salvaguardia del Creato! “

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Filippo Maria Boscia
Presidente nazionale AMCI

“Testimoniare ed evangelizzare”.

E’ noto a tutti che il più grave problema mondiale è l’ingravescente inquinamento ambientale. L’esposizione a fattori di rischio incide pesantemente sulla salute riproduttiva sia dell’uomo che della donna risultandone un aumento dei casi di sterilità. Purtroppo dall’aria che respiriamo, dal cibo che mangiamo, dagli oggetti con cui veniamo in contatto ogni giorno provengono innumerevoli sostanze capaci di interferire con i sistemi ormonali che governano l’apparato riproduttivo alterandone il regolare funzionamento.

I poteri economici continuano a giustificare l’attuale sistema mondiale, in cui prevalgono una speculazione e una ricerca della rendita finanziaria che tendono ad ignorare ogni contesto e gli effetti sulla dignità umana e sull’ambiente. Così si manifesta che il degrado ambientale e il degrado umano ed etico sono intimamente connessi.” (LS 56)

Ecco allora che la particolare sensibilità di Papa Francesco lo ha spinto a lanciare, con l’enciclica “Laudato si” un accorato appello a preservare l’ambiente nel suo complesso invitando a «eliminare le cause strutturali delle disfunzioni dell’economia mondiale e di correggere i modelli di crescita che sembrano incapaci di garantire il rispetto dell’ambiente» (LS 6) al fine di ridare dignità alla vita di ogni uomo, nel rispetto della sua sacralità, da quando si nasce a quando si muore. Ecologia con al centro l’uomo messo però di fronte alle sue grandi responsabilità.

In momenti in cui la società è pervasa da modelli negativi, individualistici e persino autodistruttivi è venuto il momento di proporre un nuovo umanesimo, un nuovo stile, una nuova e rinnovata testimonianza di fede a fronte di una scienza che sovente eccede nello scientismo, di una rivendicata illimitata libertà non ancorata a nessuna responsabilità, da un emotivismo e un edonismo effimero, che in realtà riduce l’uomo nella solitudine più profonda, ad un diffuso “male di vivere”, ad una mancanza di speranza che porta alla disperazione più oscura.

Come cittadini dello Stato libero e democratico, come professionisti, come medici siamo chiamati ad essere protagonisti del cambiamento e della testimonianza, uomini di speranza, sale e lievito evangelico, luce viva, uomini di intelligenza, di volontà e di verità, ma anche persone di scienza e di coscienza, di costruttiva bontà e di sensibilità umana profonda.

La Laudato sì spero induca i medici italiani a meditarla per attuare di conseguenza azioni responsabili di promozione culturale tendenti a modificare comportamenti collettivi nel rispetto del Creato orientando il più possibile gli stili di vita, nostri e dei nostri pazienti, per preservare al massimo la nostra “casa comune” perché rimanga bella e ci accolga fra i suoi confini.

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Roberto Romizi
Presidente Associazione Medici per l’Ambiente – ISDE Italia

Medici per l’ambiente e Laudato si’

L’enciclica di papa Francesco Laudato si’ del giugno 2015 è senza dubbio una delle opere più rivoluzionarie degli ultimi decenni.

Il Pontefice si rivolge a «tutte le persone di buona volontà» ed estende loro l’invito a prendersi cura della «Casa Comune».

Non si tratta quindi di un messaggio rivolto ai soli cristiani e ai soli credenti, ma di un appello indirizzato indistintamente a ciascuno di noi in quanto abitanti della Terra.

Il documento è il primo “manifesto” che affronta globalmente le criticità dell’era attuale in cui le capacità tecnologiche di trasformazione dell’ambiente naturale, sociale ed umano sono i fattori più importanti di pressione sulla Terra. Preleviamo troppe risorse limitate ed esauribili.

L’Enciclica fa emergere come l’antropocentrismo abbia ricoperto un ruolo di grande rilievo sul distorto rapporto che l’uomo ha instaurato col pianeta.

Dall’ Enciclica emerge chiaramente come il ritenerci dominatori e padroni e non abitanti e custodi della terra ci abbia indotto a pensare di poter annientare, sopraffare e sfruttare non solo le risorse del pianeta ma anche le altre forme di vita e i nostri stessi simili.

Francesco analizza razionalmente tutti i problemi del nostro tempo f, tracciando il filo conduttore che li lega per ritornare sempre al punto di partenza: non ci può essere salute dell’uomo se non c’è salute del pianeta.

E qui, ancora una volta il pensiero di Francesco si sposa perfettamente con quella che è la visione laica di One Health, ossia la salute è una sola e non ci può essere salute per l’uomo se non c’è salute per animali, vegetali ed ecosistemi nel loro complesso.

Tutto ciò non richiede solo, riduttivamente, una nuova economia e ambigue “transizioni” tecnologiche. Richiede soprattutto una nuova coscienza, una nuova cultura, nuovi stili di vita, nuova organizzazione sociale, giustizia. È per questo che Francesco, mutuando il concetto coniato a suo tempo da Alexander Langer, non parla di “transizione” ma di “conversione ecologica”, concetto che implica un cambiamento delle coscienze per una nuova educazione partecipata, consapevole e cosciente e che riguarda ogni singolo individuo.

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Filippo Anelli
Presidente nazionale FNOMCEO

Ringrazio l’Associazione Medici Cattolici Italiani, AMCI, e l’Associazione Medici per l’Ambiente ISDe Italia per aver collaborato alla prefazione dell’enciclica Laudato Si’ commentando l’enciclica dal un punto di vista cattolico e da quello laico che trovano una convergenza nell’esser medico.

Questa enciclica così lungimirante appare oggi ancora più profetica rispetto al 2015.

Abbiamo bisogno anzitutto di adottare un approccio integrale “dal momento che tutto è intimamente relazionato e che gli attuali problemi richiedono uno sguardo che tenga conto di tutti gli aspetti della crisi mondiale” (LS 137)

Esiste una salute cosiddetta globale, cioè che interessa anche il nostro ambiente, interessa anche la nostra Terra, appunto. Credo che i medici debbano continuare ad incoraggiare i nostri politici, i nostri governanti ad assumere iniziative per tutelare il nostro ambiente. Sappiamo quanto l’ambiente incida sulla salute dei cittadini: incide nei luoghi in cui c’è l’inquinamento, incide sugli alimenti, incide sulla salute anche nel momento in cui uno non fa un movimento adeguato perché vi sono degli ostacoli a un corretto stile di vita.

È per questo motivo che la  promozione della salute globale è uno dei doveri deontologici del Medico.

L’Articolo 5 del nostro Codice di Deontologia medica è dedicato alla Promozione della salute, all’ambiente e alla salute globale. Questo per sottolineare la stretta correlazione tra l’ambiente di vita e di lavoro e la salute, individuale e collettiva, ed esortare il medico ad adoperarsi per una pertinente comunicazione sull’esposizione e sulla vulnerabilità a fattori di rischio ambientale e a favorire un utilizzo appropriato delle risorse naturali, per un ecosistema equilibrato e vivibile anche dalle future generazioni.

Va adottato quello che viene chiamato approccio One Health: un concetto olistico di salute delle persone, degli animali, degli ambienti di vita e di lavoro e degli ecosistemi. Un approccio multidisciplinare e multiprofessionale, perché la salute è una, non è a compartimenti stagni.

Autore: Redazione

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