AMBIENTE E SALUTE: SUCCESSO PER IL CONVEGNO DI PADOVA

Nella stupenda sala cinquecentesca dell’Accademica galileiana di Padova, attenzione e partecipazione sono state la nota dominante del Convegno Ambiente e Salute, promosso dall’Omceo di Padova, in collaborazione con FNOMCEO e ISDE. Nel suo intervento di apertura del simposio, Amedeo Bianco si è mosso dall’art 5 del Codice Deontologico, “Il medico è tenuto a considerare l’ambiente nel quale l’uomo vive e lavora quale fondamentale determinante della salute del cittadino. Il medico favorisce e partecipa alle iniziative di prevenzione, di tutela della salute nei luoghi di lavoro e promozione della salute individuale e collettiva”. Partendo da queste affermazioni etiche il presidente FNOMCEO ha sottolineato: “Non potevamo nel nostro Codice non tener conto nelle trasformazioni dell’ambiente, caposaldo etico-deontologico: l’art 5 non è una scelta generica, in esso si dicono cose nette, gli impegni sono ben definiti, la nostra professione opera una scelta di serietà”. Di fronte a una platea di esperti, ricercatori, docenti universitari, presidenti di Ordine e medici, Bianco ha ricordato valori e comportamenti conseguenti all’art 5: “Quando abbiamo steso e approvato questo articolo ci siamo assunti una serie di responsabilità. E la coscienza con cui l’abbiamo fatto, l’abbiamo testimoniata a Napoli, con il convegno di febbraio, proprio nel momento di maggior tensioni sociali e pubbliche sulle tematiche dei rifiuti in Campania. Se ricordate, in quelle settimane tutti andavano a Napoli, chi per un motivo, chi per  un altro. Bene, noi a differenza di molti altri siamo andati nel capoluogo partenopeo per essere punto di equilibrio per i cittadini, sapendo che proprio questo stava attendendo gran parte della società civile: un punto di vista rigoroso ed equilibrato”. Per chi ha la memoria corta, ricordiamo: da quel convegno napoletano era emerso il tema dei “medici sentinella”: “Ecco, il documento espresso a Napoli”, ha terminato Bianco, “è stato un buon risultato di proposte accettabili da parte di professionisti in grado di assumersi precise responsabilità. Ma soprattutto è emersa la nostra posizione chiara: siamo cittadini che hanno il dovere di tutelare altri cittadini. La stessa posizione intendiamo riaffermarla con forza qui a Padova, dove vogliamo esprimere la Carta di Padova per l’ambiente e la salute, un documento che sintetizza anni di lavoro svolto dai medici italiani sulle tematiche della salute pubblica nei suoi rapporti con le degenerazioni dell’ambiente”.



La parola a questo punto è andata a Maurizio Benato che ha illustrato la propria relazione, I valori della professione medica per la tutela della salute, impostando il proprio intervento secondo questa logica: la riflessione della medicina sull’ambiente deve tener conto di una triade di valori: scienza, etica ambientale e pensiero esistenziale. I lavori del convegno hanno avuto i momenti salienti nelle tavole rotonde su Emergenze ambientali e rischi per la salute, sulle Proposte formative, su Medici e tutela dell’ambiente, oltre che con la lezione magistrale di Luigi Chieco Bianchi (Ambiente e tumori: un problema sempre attuale). Ma il momento forse più atteso è stato quello della presentazione della Carta di Padova, illustrata da Maurizio Benato e Antonio Fagioli (ISDE) durante la mattinata di sabato. La carta, nel rispetto di alcuni assunti fondamentali, dichiara che “nei riguardi dei problemi ambientali nei loro rapporti con la salute collettiva, il medico privilegia la prevenzione, con un approccio metodologico basato su: lo sviluppo sostenibile, la promozione della salute, la comunicazione dei rischi per la partecipazione alla gestione degli stessi anche con l’attuazione del principio di precauzione, la costante analisi del rapporto rischi benefici”. Sulla base di queste linee guida, la Carta di Padova indica i temi di impegno della professione medica. Tra gli altri si segnalano: sviluppare e integrare cultura ambientale e della salute, pensare globalmente per agire localmente, interagire nella solidarietà e nella partecipazione sociale, farsi promotore di nuovi stili di vita in materia di produzioni e consumi, proporsi come supporto agli organi di governo nelle azioni di promozione e protezione dell’ambiente, creare approccio interdisciplinare con altre professioni per risolvere con efficacia problematiche ambientali nel loro rapporto con la salute.


 


Nelle prossime ore pubblicheremo integralmente sul portale FNOMCEO sia la Carta di Padova che l’intervento di Maurizio Benato.


 

Autore: Redazione FNOMCeO

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