Abientamente 5 – Bioetica ambientale a Isernia

Si è svolto a Isernia, ormai stabile sede di incontri internazionali, Ambientamente 5, il V Meeting Internazionale di Bioetica della biosfera promosso da UEMS, FNOMCeO, CIRB (Centro interuniversitario di ricerca bioetica), dall’Istituto Italiano di Bioetica e dall’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Isernia.

Nell’ambito della bioetica ambientale si sono affrontate correlazioni fra ambiente e tecnologia (New Technologies in the Environmental Era), con l’apporto di diverse competenze umanistiche e scientifiche come sempre nella storia del meeting.

Per la UEMS (Union European of Medical Specialists) sono stati presenti il presidente Krajewski Romuald e il liason officer Fras Zlatko. Ha portato i saluti della FNOMCeO Sandro Sanvenero, che ha voluto ricordare come le innovazioni e in particolare la genomica riportino al principio ippocratico per il quale l’universo entra a far parte di noi, ne diventa parte interagente, fino a determinarne le espressioni del patrimonio genetica. Presente ai lavori il presidente Omceo di Isernia Ferdinando Carmosino.

Le sessioni del convegno sono state dedicate a due persone di grande spessore, recentemente scomparse. Giorgio Berchicci ha ricordato Valerio Zanone, politico italiano di grandi intuizioni, legato ad Isernia e al meeting da un rapporto di presenza e amicizia. Annarita Frullini ha ricordato Aldo Pagni, medico umanista, persona capace di ricoprire molte cariche importanti conservando curiosità e istancabile vivacità intellettuale con un profondo rispetto delle persone.

Pasquale Giustiniani, filosofo teoretico, ha sottolineato la rilevanza delle nuove piattaforme tecnologiche in ambito ambientale e nella medicina delle quattro P (preventiva, predittiva personalizzata e partecipativa).

Più relatori hanno fatto riferimento alla seconda Enciclica di papa Francesco Laudato si‘, che affronta il rispetto dell’ambiente e il senso profondo delle dimensioni dell’equilibrio ecologico (interiore con se stessi, solidale con gli altri, naturale con gli esseri viventi, spirituale con Dio).

Monsignore Ignazio Schinella, docente di teologia morale, ha ricostruito il percorso dell’ecologia umana integrale nei diversi documenti vaticani sottolineando come ogni sviluppo della tecnica esiga un proporzionale sviluppo di vita morale ed etica, aumentando la vocazione di accoglienza e rispetto.

Claudio Buccelli del CIRB ha invitato a riflettere su come la nostra capacità di riflessione sia lenta rispetto all’avanzare delle tecnologie e come questo ci obblighi, pur in assenza di risposta certe, a confrontarci, anche con tecniche filosofiche, sui grandi interrogativi.

Giovanni Alliota, ordinario di botanica, ha voluto ricordare come l’ambiente non sia in grado di adattarsi alle nostre esigenze e come sia fondamentale una buona divulgazione scientifica per far conoscere le problematiche di natura ecologica. Si è passati da una generica informazione scientifica ad una presa di coscienza per prevenire i rischi ambientali.

Luciano Fonzi, ordinario di Siena esperto del grado di idratazione dei sistemi biologici, ha evidenziato come l’acqua intracellulare sembri essere differente da quella extracellulare, e come l’acqua abbia una struttura ad alta permeabilità selettiva essenziale per la vita.

Maria Antonietta La Torre, sociologia dell’ambiente e del territorio, ha chiesto di riconoscere alla natura un significato che vada oltre l’uso strumentale che spesso ne facciamo. Per far ciò occorre sviluppare una bioeconomia che tenga conto dei limiti fisici del pianeta e sottragga al PIL i danni ambientali e l’inquinamento.

Lorenzo Chieffi, costituzionalista, ha proposto di gestire insieme tecnologia ed innovazione, conoscenza e consapevolezza, riconoscendo una valenza etica alla conservazione della natura e alle successive evoluzioni interpretative del valore ambientale. Ha ricordato come vi sia la necessità di bilanciare i valori e quella di considerare il costo dei diritti.

Alessandro Nardone dell’Università della Tuscia, esperto di produzione agrozootecnica e di miglioramento genetico, parlando di sostenibilità ha fatto il punto sui fattori di rischio, obiettivi ed indicatori. È necessario considerare sia le risorse disponibili sia la velocità con la quale le risorse vengono prodotte e consumate. Per ottimizzare i processi produttivi saranno i consumatori a dover scegliere comportamenti adeguati.

Riccardo De Sanctis, docente universitario, regista e giornalista scientifico, ha ripercorso le scoperte legate all’ingegneria genetica e al genoma che potremmo definire “enciclopedia” di tutti i geni. Spesso gli scienziati si sono interrogati su come coniugare costi, cure e innovazione e su quanto la cultura condizioni il diritto alla determinazione. L’arena della biologia, secondo gli stessi scienziati, conserva molte incognite di rischi biologici e dimensioni morali. Ci si può chiedere quanto sia cambiato il concetto di “natura” e quello di “naturale” e quanto possa diventare un diritto tutto ciò che è tecnicamente possibile.

Il convegno si è concluso con la stesura di uno statement per un health tecnology assessment ambientalmente sostenibile che, discusso dai promotori del convegno, sarà pubblicato e diffuso a tutti i medici specialisti europei.

(a.f.)

Autore: Redazione FNOMCeO

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