Abusivismo e prestanomismo: le slide di Roma, Massa Carrara, Arezzo

“La nostra lotta ad abusivismo e prestanomismo non si ferma: è ora che anche la politica intervenga, al di là di reticenze, stime in difetto del fenomeno, e quant’altro”.

Non usa mezzi termini il presidente nazionale della Commissione Albo Odontoiatri, Giuseppe Renzo, quando parla di abusivismo nella sua Professione, e in tutte quelle che riguardano e tutelano la Salute dei cittadini. E, ancora una volta, sottolinea l’improcrastinabilità di un intervento legislativo che modifichi, in senso restrittivo, l’articolo 348 del Codice Penale, che punisce proprio il reato di Abusivo Esercizio di una Professione.

Eppure, solo cinque mesi fa, sembrava cosa fatta: il Senato, il 3 di aprile, aveva approvato all’unanimità il testo del Disegno di Legge “Marinello” – come poi modificato in Commissione Giustizia -, che prevedeva pene molto severe per gli abusivi. Il DDL, però, si è poi arenato alla Camera.

Nel frattempo, invece, continua, da parte della CAO, dei Sindacati, dei Nas – con il supporto delle istituzioni e dei mass media – la lotta senza quartiere agli abusivi. Lotta che si arma anche di corretta informazione ai cittadini e di formazione ai professionisti. Pubblichiamo qui, con una breve introduzione a cura dell’Ufficio Odontoiatri, le slide di tre recenti convegni sull’argomento: quello di Massa Carrara (14 giugno 2014), quello di Roma (8 maggio 2014), quello di Arezzo (26 ottobre 2013) .

"Esercizio Abusivo e Prestanomismo in Odontoiatria": le CAO – Organo Ausiliario dello stato – non si distraggono dalla loro mission"

L’importanza di una modifica dell’art. 348 c.p. si rende ormai necessaria e deve contenere un vero deterrente rispetto al malaffare e fungere, con potere dissuasivo, da strumento certo, posto a tutela del diritto alla salute della persona.
“I numeri del grave fenomeno – afferma il DR. Renzo (vedi la sua relazione) – che da parte interessata si tende a  sottostimare, definiscono la profondità e vastità del delittuoso esercizio”.

Ci si è, in collaborazione  con ANDI, ancora una volta preoccupati di studiare il fenomeno, renderlo evidente, integrando le esperienze degli esponenti CAO e dei rappresentanti del sindacato con quelle poste sul campo dai NAS e, quindi, dai mass media e tutta la società civile.

I dati incontrovertibili sul fenomeno, riferiti nel corso di una relazione dal Generale Comandante dei N.A.S. Piccinno (vedi SLIDE Piccinno) dimostrano la gravità del problema e di come sia divenuto una piaga sociale che metta in serio pericolo la salute dei cittadini.

La tutela della salute non solo orale della persona è un dovere da cui la professione sana e correttamente esercitata non si esime.

Molte le Commissioni impegnate in questa continua lotta all’abusivismo attraverso la divulgazione dei dati statistici e l’informazione al cittadino inconsapevole, tra queste per ultimo in ordine di tempo le Commissioni di Roma e di Massa Carrara (vedi appositi link) recentemente, hanno approfondito la tematica invitando alla discussione illustri relatori, dimostrando in questo modo una reale e responsabile presa di coscienza che il problema c’è, esiste e va affrontato nella maniera più determinata possibile.

Chi diversamente, per mero interesse e/o per miopia politica, persino tra gli stessi operatori, tenta di sabotare una attesa e invocata riforma, anche con speciose giustificazioni (la proposta modifica del 348 cp. : si poteva fare di meglio !!!???) ovvero tende a banalizzare i rischi corsi dai cittadini o a sollevare ingiustificato allarme tra i professionisti si dovrà assumere le proprie responsabilità, al pari degli abusivi che in questi anni hanno fatto profitti, alcuni per arricchirsi illecitamente, anche perché non emettendo fatture risultano sconosciuti al fisco e, quindi evasori totali di tasse.

Le commissioni disciplinari degli Ordini hanno tutti gli strumenti per incidere e colpire pesantemente gli eventuali illeciti perpetrati dagli iscritti agli albi.

In conclusione: chi favorisce l’esercizio abusivo è motivato dal solo fattore economico (ovvero da proprie incapacità personali), quindi nei due casi colpire con la sospensione dalla professione è lo strumento più incisivo.
L’unica differenza che si nota è, di fatto, tra chi opera e chi non ha il coraggio o è colluso e non lo fa.

In allegato, le relazioni tenute nei Convegni di Massa Carrara e Roma; inoltre, riguardo il Convegno di Roma, è possibile anche ascoltare alcune delle relazioni al seguente indirizzo:
http://www1.ordinemediciroma.it/commissioni-2/commissione-odontoiatri.html

Ufficio Odontoiatri FNOMCeO

Autore: Redazione FNOMCeO

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