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Carpi, aggressione al Pronto Soccorso, Anelli (Fnomceo): “Occorre intervento straordinario”

“Ci uniamo al presidente dell’Ordine dei Medici di Modena Carlo Curatola per esprimere vicinanza e rimarcare le difficili condizioni di lavoro del personale del pronto soccorso e del 118”

“Esprimiamo piena solidarietà ai colleghi del pronto soccorso di Carpi, oggetto, questa notte, di un’aggressione da parte di un paziente. Vicinanza anche a tutto il personale del 118 della provincia, vittima di violenze che, come quella del 15 maggio scorso, non fanno nemmeno più notizia. Ci uniamo al Presidente dell’Ordine dei Medici Carlo Curatola e a tutto il Consiglio direttivo nel manifestare il nostro sdegno e nel denunciare, per l’ennesima volta, una situazione di carenza di personale e di condizioni di lavoro che mettono a rischio di burnout e di aggressioni gli operatori. Una situazione che non è circoscritta ma che riguarda l’intero territorio nazionale e che provoca la fuga dei medici dal Servizio sanitario nazionale”.
Così il Presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, commenta l’episodio di violenza accaduto la notte scorsa al pronto soccorso dell’Ospedale Ramazzini di Carpi (Modena), dove un paziente giunto in ambulanza dopo un incidente stradale, che ha coinvolto solo il suo mezzo, ha aggredito quattro operatori sanitari.
Il 15 maggio, rende noto oggi l’Ordine di Modena, l’equipe di un’ambulanza era stata pesantemente insultata dalla persona cui stava prestando soccorso.
“Lavorare nell’emergenza-urgenza è sempre più difficile – spiega Anelli – Lo abbiamo denunciato ancora lo scorso 21 aprile nella Conferenza sulla Questione medica, di fronte al Ministro della Salute Roberto Speranza e al Presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga. Abbiamo chiesto una corretta programmazione, l’ampliamento degli organici, il riconoscimento della condizione di lavoro usurante e l’incremento del Fondo specifico per valorizzare le competenze dei medici del Servizio 118 e del Pronto Soccorso, la valorizzazione del lavoro notturno, il riconoscimento del burnout come malattia professionale, l’istituzione di un Osservatorio sulla tutela dei diritti e delle condizioni di lavoro dei medici. Dobbiamo riformare il Servizio sanitario nazionale, cercando anche di arginare quella visione consumistica della sanità e della salute che è figlia della concezione aziendalistica dei sistemi sanitari”.
“Anche sul territorio la situazione è grave: è di pochi giorni fa l’aggressione ai danni di un medico di medicina generale di Melito, Napoli, che aveva rifiutato a un suo paziente una certificazione di malattia, ritenuta impropria. Sempre più medici – conclude il Presidente Fnomceo – denunciano oggi, a seguito degli abnormi carichi di lavoro e della mancata sicurezza, la volontà di andar via, dagli ospedali, dal territorio, per rivolgersi al privato, fuggire all’estero, rifugiarsi nel pre-pensionamento. Manca la possibilità di guardare con ottimismo al futuro, se, nel sondaggio condotto per noi dall’Istituto Piepoli, il 30% dei medici intervistati vorrebbe andare subito in pensione, soprattutto i giovani. Occorre un intervento straordinario. Non possiamo più far finta di nulla: il Pnrr è un ottimo strumento per ammodernare il SSN ma non risolve il problema dei professionisti. Dignità del lavoro e numero adeguato di persone: questo serve oggi”.
Domani mattina, alle 9, Anelli sarà ospite di Federico Ruffo a Mi manda Raitre. Al centro della puntata, proprio le condizioni di lavoro nei pronto soccorso e il disagio dei medici.

Ufficio Stampa Fnomceo: 0636203238 – 347 2359608 – 3371068340 – informazione@fnomceo.it
21 maggio 2022
Modena, 21 maggio 2022

 

 

Autore: Redazione

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